Maurizio Lupi

 Il Presidente della Repubblica avrebbero dovuto votarlo i cittadini
Aprile 20, 2013

Il Presidente della Repubblica avrebbero dovuto votarlo i cittadini

(aggiornato al 20 aprile) Nel maggio 2012 il Pdl ha portato in Parlamento la riforma per far eleggere il Presidente della Repubblica direttamente ai cittadini. E invece il Pd si è messo di traverso e lo spettacolo di un’elezione da parte delle segreterie dei partiti è sotto gli occhi di tutti

AGGIORNAMENTO 20 APRILE
Dopo quello che sta succedendo con l’elezione del nuovo presidente, è evidente che l’unica strada sia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini, come proposto dal Popolo della Libertà ma bocciato dalla sinistra. Leggete anche “Franco Marini un buon nome per il Quirinale

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Nel giugno 2012 ci fu il via libera del Senato al semi presidenzialismo che prevede l’elezione diretta del capo dello Stato da parte dei cittadini. Ora tocca alla Camera e la speranza è che le altre forze politiche non si facciano scappare quest’occasione storica
COSA CAMBIA
In base agli emendamenti approvati dal Senato, il capo dello Stato viene «eletto a suffragio universale e diretto» da tutti i cittadini che hanno compiuto la maggiore età. Il capo dello Stato è eletto per «cinque anni. Può essere rieletto una sola volta e conserva il potere di nomina del primo ministro che propone la nomina e la revoca dei ministri. Cambia anche l’articolo 87 della Costituzione stabilendo che il presidente della Repubblica non sarà più a capo del Csm, venendo sostituito dal primo presidente della Corte di Cassazione. (via Corriere della Sera)
Leggi anche “Taglio dei parlamentari e presidenzialismo” via Repubblica.it
Il mio commento è positivo: l’Italia ha un immobilismo istituzionale molto grave. Questo passo avanti verso una democrazia diretta e per riportare i cittadini a partecipare ci serve. Senza perdere di vista la necessità urgente di cambiare la legge elettorale.

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8 thoughts on “Il Presidente della Repubblica avrebbero dovuto votarlo i cittadini

Senza dubbio una scelta positiva, certo cambierà tutto se approvata però chiamerà i cittadini ad una responsabilità personale maggiore e questo è sicuramente un passo positivo.
Concordo che non bisogna dimenticare un cambiamento anche alla legge elettorale.
Grazie di tutto!

Marco Fienosays:

Ritengo l’elezione diretta del Capo dell’esecutivo molto piu’ importante di quella eventuale del Presidente della Repubblica.
Mentre il primo risponde ai cittadini del timone e della rotta del paese, che dirige con i propri provvedimenti, il secondo è attualmente ( anzi dovrebbe, il condizionale è d’obbligo) una figura di garante della Costituzione, una figura super partes che controlla che la citata rotta sia mantenuta seguendo i dettami Costituzionali.
Ciò posto, è evidente che il Presidente della Repubblica è una figura da scegliere al di sopra dell’agone politico o di qualsiasi altra influenza e non sempre questo potrebbe trovare riscontro nel voto popolare…(e se un giorno ci trovassimo un Grillo presidente?!?!?)..Reputo che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere una scelta molto ponderata tra persone che abbiano dimostrato particolari qualità e se proprio deve essere un elezione diretta a nominarlo dovrebbe circoscriversi la scelta tra personalità preventivamente selezionate.

Grazie Marco per il tuo commento
Maurizio

vincenzo bellasays:

Come si possono fare certe considerazioni quando si è già governato, e a lungo.
Onorevole è soprattutto Lei ed i suoi colleghi di “nominati” che dovevate essere eletti direttamente dai cittadini e non necessariamente il Capo dello Stato. Ma come lei ben sa il sen. Berlusconi ha impedito la riforma della legge elettorale ed ha impedito anche le primarie all’interno del PDL, e Lei c’era. Infatti , nonostante Berlusconi ,questo autunno nel corso di una accesa riunione ristretta di presidenza del partito , fosse clamorosamente stato messo in minoranza e fossero passate almeno le primarie, l’indomani ha mandato comunque tutto a monte dichiarando che il tempo di Monti era scaduto e quindi non c’era più neppure il tempo di un minimo di democrazia all’interno del partito. Democrazia interna che non c’è mai stata. E lei c’era, e lei lo sa.
Ciò detto, come fa ad auspicare quanto sopra: “”Il mio commento è positivo: l’Italia ha un immobilismo istituzionale molto grave. Questo passo avanti verso una democrazia diretta e per riportare i cittadini a partecipare ci serve. Senza perdere di vista la necessità urgente di cambiare la legge elettorale””.

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