Int. Il Messaggero: o governo forte o Bersani ci porta al voto
Nell’intervista a Il Messaggero spiego perchè abbiamo davanti solo due strade: o un governo forte di larghe intese e con un’agenda per il Paese, o il voto. E sarebbe solo colpa di Bersani e del loro pregiudizio verso la destra e i dieci milioni di italiani che l’hanno votata
Ecco alcuni spunti tratti dalla mia intervista a Il Messaggero del 25 marzo 2013.
O larghe intese o voto: non ci sono alternative?
Nella realtà drammatica che sta vivendo l’Italia non è possibile percorrere la strada di un governicchio debole, di minoranza, che chiede a qualcuno di uscire dall’aula per sopravvivere. Ci vuole un governo forte e lo possono fare solo le forze che sono state votate dal 75 per cento degli italiani.
Ma Bersani vuole un’altra strada…
Così sembra. Come nel Pci dei tempi andati, anche nel Pd prevale il pregiudizio secondo cui il nemico è il male assoluto, brutto, sporco, cattivo. O impresentabile per usare le parole di Lucia Annunziata.
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Se Bersani non accetta si va al voto?
Diventerebbe una scelta obbligata. Le elezioni sarebbero un errore come ha ricordato ancora oggi Napolitano ma a quel punto la sola alternativa praticabile.
Il segretario Pd sembra voler un patto di concordia sulle riforme e sull’elezione del Capo dello Stato in cambio di un nulla osta sul suo governo.
Non riesco a capire di quale concordia parli se ai primi posti della sua teorica agenda di governo ci sono l’ineleggibilità di Berlusconi, il conflitto d’interessi, il falso in bilancio. Se queste per lui sono le priorità dell’Italia come può esserci un accordo?
Che tipo di governo immagina per le larghe intese?
Non immagino niente. Spetta al Pd proporre una formula di governo. Noi immaginiamo piuttosto le priorità: lavoro, detassazione, sostegno alle famiglie. E L’elezione di un Presidente della Repubblica che sia davvero una figura di garanzia.
Se questa divenisse l’agenda di Bersani sareste disposti a non ostacolare il suo governo?
Quando ci saranno proposte le valuteremo: ma è chiaro che noi non potremmo accettare una formula che non riconosca il nostro ruolo politico nel Paese visto che rappresentiamo dieci milioni di italiani. E non mi sembra che il segretario Pd sia disposto a riconoscerlo visto che preferisce inseguire Grillo che lo insulta e lo scaccia in malo modo.
La Lega però non vuole andare al voto
Non è così, ne abbiamo parlato spesso con Maroni. Anche la Lega è d’accordo a dare disponibilità per un governo, ma se non verrà considerata una via percorribile anche loro sono della nostra idea che si debba andare a elezioni.
8 thoughts on “Int. Il Messaggero: o governo forte o Bersani ci porta al voto”
Caro Maurizio, Scalfarotto intervistato da tgcom24 risponde all’eventualità di Alfano vice presidente: “questo presupporrebbe un governo con il Pdl. Ma il Pdl sarebbe disposto a fare una pesante legge sul conflitto d’interessi e una sulla corruzione”? Allora mi perdoni ma qui forse non è chiaro che si devono fare due tre cose urgenti per evitare un aggravarsi della già grave situazione italiana (abolire l’Imu, sgravi fiscali alle imprese etc) salvo poi tornare ad elezioni nel giro di un annetto. Dunque non mi pare che tra questi punti fondamentali si possano considerare il conflitto d’interessi o l’ineleggibilità di Berlusconi. Allora basta questa farsa. Il PD CI ODIA. Che si torni al voto. Come pensate di dialogare con chi non vuole ascoltare?
Saluti.
Cara Eleonora,ti leggo con molto piacere,ammiro molto il tuo pensiero politico,che poi e’come il mio,e’inutile affannarsi ,adesso tutto precipitera’ in pochissimo tempo,non c’è governo che tenga,non l’hai ancora capito?,
a proposito,li hai recepiti quei due consigli che ti ho dato un po’ di giorni fa’? Spero di si. Un caro saluto.
Gentile Massimo, ti avevo risposto! Spero che la situazione non sia così drammatica in Italia, voglio essere ottimista. Cmq ottimista si ma non scema, i soldi sotto il materasso non li tengo per principio e dopo che i ladri mi hanno rubato tutto sono ancora più convinta di questa mia idea. Piuttosto conviene investirli bene. Blackrock, Franklin Templeton e tanti altri gestiscono dei fondi che sono una bomba. Ecco secondo me è un’alternativa ragionevole piuttosto che tentare di portare i risparmi in svizzera! Cmq al momento il mio conto in banca non è tale da rischiare un prelievo forzoso, che aborro ovviamente con tutta me stessa, anche se si applica su depositi di 30 mln di euro. I soldi non sono un peccato, beato chi ce li ha ed è sacrosanta la tutela della proprietà privata. Cmq rimanendo in tema, ti consiglio di guardare questo video: in un minuto spiega l’obrobrio accaduto a Cipro senza tecnicismi, inglesismi e virtuosismi linguistici. E’ banale ma fondamentale perchè spesso ci si perde dietro a concetti a difficili perdendo di vista le cose importanti
http://www.ilgiornale.it/video/economia/cosa-sono-leggi-cipolla-897722.html
P.S. E che qualcuno mi spieghi di cosa si dichiara soddisfatta quella mangia cipolle della Merkel
Caro Maurizio, sbaglio o chi va al Governo è eletto dal popolo? Ogni singolo cittadino entra in una cabina e dà la sua preferenza, noi ci siamo sempre dichiarati nel Governare TUTTI i cittadini, rispettando le loro idee contrastanti le nostre. Ma come mai, non sento Bersani & C. dire lo stesso? Parla sempre di noi. Ma io in quel noi non mi ci riconosco. Non ci vogliono? Andiamo al voto, oppure il Presidente prenda una decisione memorabile e provi a dare a noi il mandato, forse Bersani & C. invitati al tavolo per formare un Governo non si rifiuterebbe. Sono stanca di pensare di andare sempre al voto mentre la nostra bell’Italia sta calando a picco nel mare. Non ce la facciamo più. Grazie per l’attenzione
Salve carissimo
Sono sempre più convinto che bisogn ripartire dal basso dai piccoli centri come il mio . Li la gente vi vede solo in modo negativo , i politici ” LOCALI” non sono in grado di governare in quanto molte delle volte sono messi lu solo per fare ” polvere ” come si dice dalle mie parti. È ovvio che chi ne paga le conseguenze siamo principalmente noi comuni cittadini ma di riflesso voi che occupate le poltrone del potere. Ripartiamo dal basso questa è la mia ricetta
On.Maurizio Lupi
Cosa impedisce all’Italia di diventare una democrazia moderna come la Francia, la Germania,la Gran Bretagna,la Spagna?Forse sono un pò fuori tema ma ho la sensazione che la sinistra impedisce delle riforme necessarie per essere allineati agli altri stati europei più evoluti; a noi servono riforme economiche e istituzionali vere non alla gattopardo.Io non capisco neanche i no Tav,perchè ritornare indietro nel tempo?Il progresso deve essere totale non parziale. PDL -PD incompatibili non vedo nessun accordo possibile, chi non ci vuole non ci merita.
Caro lupi a sinistra battono su tre/quattro luoghi comuni e spesso fanno centro. Quando chiedono come mai il debito pubblico in Italia nel 2009 è cresciuto vertiginosamente ricordate che in quegli anni salì vertiginosamente anche in Germania
http://altrimondi.gazzetta.it/2009/04/27/sorpresa_il_debito_pubblico_te/
Possibile che nessuno ricordi che in quegli anni ci fu il monito di “continuare a spendere per non deprimere i consumi”???? Poi la Germania fu bravissima a fare in fretta l’inversione di marcia tagliando la spesa pubblica facendo cose che in Italia sono impensabili per colpa dei nostri sindacati. Dimezzarono addirittura le tredicesime, se avessimo proposto una roba del genere noi la Camusso si sarebbe fatta esplodere davanti al parlamento!!! Leggete per credere: “Fonte: Banca d’Italia – Supplementi al bollettino statistico n. 44/2010″
Il repentino innalzamento registrato nel 2009 del rapporto spesa/PIL, che ha riguardato la generalità dei Paesi dell’area Euro, spiega in particolare l’adozione di politiche di contenimento sostanzialmente omogenee e convergenti sui medesimi obiettivi di politica economica.
Limitando l’attenzione ai principali Paesi, si evidenziano i seguenti principali interventi:
• Regno Unito: blocco biennale delle retribuzioni ad eccezione di quelle più basse, forte ridimensionamento dei dipendenti (meno 600.000 unità in 5 anni);
• Germania: riduzione del 2,5% delle retribuzioni, dimezzamento della tredicesima e forte riduzione degli occupati;
E’ storia! Non sto facendo propaganda politica! Ditele queste cose a quegli spocchiosi radical chic di Floris e Santoro.
Saluti
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