Testo della mia audizione al Parlamento per i tragici fatti nel porto di Genova
Testo dell’audizione alla Camera e al Senato del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi sulla tragedia del porto di Genova Roma, 8 maggio 2013
IL RICORDO DELLE VITTIME
Innanzitutto il Governo è vicino ai familiari di coloro che, in questa tragedia, hanno perso la vita e segue con la massima attenzione lo stato di salute dei feriti.
In proposito ricordo che allo stato risultano deceduti:
- Morella Davide
- Fratantonio Daniele
- De Candussio Marco
- Robazza Michele
- Potenza Maurizio
- Tusa Giuseppe
- Basso Sergio
Risultano feriti:
- Pecchi Enea, Chiarlone Raffaele, Meo Giorgio, Russo Gabriele
Risultano ancora dispersi:
- Cetrola Francesco e Iacoviello Giovanni
LA VISITA E LE PRIME INFORMAZIONI SULL’ACCADUTO
Mi sono recato personalmente a Genova e dopo essere stato sul posto della tragedia con il Prefetto di Genova ho, insieme al Sottosegretario Pinotti presieduto una riunione operativa in cui hanno partecipato il Prefetto di Genova, il sindaco di Genova, l’Assessore ai trasporti della regione, il capo della direzione marittima del porto di Genova, il comandante generale delle Capitanerie di Porto, il presidente dell’Autorità portuale ed il Capo del dipartimento trasporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
RESOCONTO DELL’ACCADUTO
Alle ore 23 di ieri sera nel corso della manovra di uscita dal porto di Genova, la nave portacontainer Jolly Nero della societa’ armatrice Messina, urtava la struttura portante della torre di controllo del traffico marittimo portuale ove ha sede il sistema di controllo radar gestito da personale del corpo delle Capitanerie di porto e la stazione radio della locale corporazione dei piloti del porto.
L’urto ha causato il crollo della parte sommitale della struttura nello specchio acqueo antistante e sulla banchina portuale in prossimita’ della quale aveva sede la torre.
Sulla base delle informazioni pervenute, al momento dell’incidente erano presenti nella torre di controllo 13 persone: dieci militari del corpo delle Capitanerie di Porto, un pilota, un operatore radio della locale corporazione piloti del porto ed un operatore radio della societa’ affidataria del servizio di rimorchio portuale.
A seguito delle operazioni di soccorso, immediatamente attivate, risultavano accertati, nelle prime fasi dei soccorsi, tre morti, tutti tra i militari del corpo delle Capitanerie di Porto e della corporazione piloti del porto.
Sulla base degli aggiornamenti successivamente pervenuti risultano, purtroppo, aver perso la vita anche altre due persone tra militari della Capitaneria di porto e personale civile della corporazione piloti e della societa’ di rimorchio portuale, con un bilancio che, al momento, è di sette deceduti, quattro feriti e due ancora dispersi.
A seguito del crollo si sono interrotte le comunicazioni radio e telefoniche della direzione marittima di Genova, ove ha sede il centro regionale di coordinamento del soccorso (1^ maritime rescue sub center), ruolo che, pertanto, e’ stato svolto avvalendosi degli apparati radio e di comunicazione della Capitaneria di porto di Savona, quale centro di coordinamento alternato. Nel corso della notte e per tutta la mattinata di oggi sono proseguite le operazioni di ricerca dei dispersi sia nello specchio acqueo portuale che nell’area di banchina interessata dal crollo.
Il dispositivo di soccorso ha visto l’impiego, oltre a due mezzi aerei della Guardia Costiera, di cinque mezzi nautici e degli operatori dei nuclei subacquei di Genova e Napoli della Guardia Costiera mentre in banchina hanno operato, in stretto coordinamento, sanitari del servizio 118, vigili del fuoco e forze dell’ordine.
Il mercantile che ha causato il sinistro e’ stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Per l’accertamento della dinamica dell’accaduto e delle responsabilità correlate, oltre all’indagine penale, è in corso anche un’inchiesta tecnica condotta da esperti dell’organismo investigativo d’indagine sui sinistri marittimi che opera alle dirette dipendenze del titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Quanto al mercantile che ha causato il crollo della struttura, si tratta della portacontainer Jolly Nero, che ieri sera era in manovra per uscire dal porto di Genova, diretta a Napoli, per far poi rotta verso una serie di scali portuali del nord Africa e del sud della Spagna. la nave fa parte della flotta della societa’ armatrice “Ignazio Messina & c”, che ha sede a Genova, composta da 14 navi di proprieta’ e bandiera italiana, più alcune altre noleggiate, tutte specializzate nel settore della movimentazione di container. La Jolly Nero, realizzata nel 1975, ha una stazza lorda di 40.594 tonnellate e una lunghezza di circa 240 metri la parte poppiera presenta un’imponente sovrastruttura che ha impattato contro la torre di controllo.
La torre di controllo, realizzata alla meta’ degli anni ’90, era alta 50 metri, e ospitava la sala di controllo alla quota di 40 metri e apparati di radiocomunicazione alla sommita’. Essa si componeva di un fusto cilindrico in cui erano inseriti i collegamenti verticali (ascensore e scala metallica di sicurezza), un vano tecnico e, nella parte più alta, una struttura di forma semicircolare su due livelli. Al suo interno era ubicata la zona operativa vera e propria, con al primo livello i locali e le apparecchiature di supporto e al secondo la strumentazione e gli apparati di comunicazione e controllo per effettuare le diverse operazioni di monitoraggio e gestione del traffico marittimo portuale. In particolare, la sala controllo era provvista di impianti radio vhf per l’ascolto simultaneo dei canali di soccorso e di quelli utilizzati per il traffico portuale, di impianti telex e fax, di una stazione meteo oceanografica automatica e dei dispositivi per l’identificazione remota di tutti i vettori commerciali a.i.s. (automatic identification system) e per la copertura radio dell’intera area portuale.
La struttura crollata era parte di un edificio articolato su due fabbricati distinti, realizzati in acqua su pali di fondazione, destinati ad alloggi per il personale del corpo delle capitanerie e dei servizi portuali.
La disciplina locale delle operazioni di ingresso ed uscita delle navi e’ oggetto delle norme del codice della navigazione e delle ordinanze della locale autorità’ marittima.
In particolare si rileva che il servizio di pilotaggio, per le unita’ mercantili della tipologia della nave coinvolta, e’ obbligatorio fermo restando che, per il codice della navigazione, il pilota a bordo assume il ruolo e le responsabilita’ di un consulente tecnico per la manovra, della quale e’, comunque e in ultima analisi, responsabile, in via esclusiva, il comandante della nave. Questi puo’ tuttavia sempre provare che il sinistro e’ stato causato dalle errate indicazioni rese dal pilota.
Quanto al servizio di rimorchio portuale, esso e’ facoltativo e la scelta e’ demandata al comandante della nave, anche in funzione delle condizioni meteorologiche al momento della manovra e sulla base del parere del pilota del porto, una volta che questi sia salito a bordo.
Nell’incidente occorso, benché risulti che due rimorchiatori operassero in ausilio alla manovra della nave Jolly Nero, alla quale erano colegati mediante appositi cavi di rimorchio. Si deve ancora accertare se detti mezzi fossero solo disponibili sotto bordo o gia’ collegati da cavi di rimorchio con la nave assistita.
In base a quanto si è potuto apprendere nel corso della riunione di questa mattina dai soggetti rappresentativi delle diverse componenti delle attività marittime e portuali non si è ovviamente ancora in grado di stabilire la o le cause del disastro. Non si possono escludere allo stato diverse ragioni del sinistro quali: possibili avarie di propulsione della nave, eventuali problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori, eventuali difetti di accosto e/o di velocità della manovra effettuata. Formulo, comunque, l’impegno di comunicare tempestivamente le conclusioni dell’indagine amministrativa in corso.
Un doveroso commosso pensiero, infine, va agli operatori dei servizi nautici portuali deceduti e ai militari del corpo delle Capitanerie di porto, un corpo che oggi paga un tragico tributo umano nel quadro della missione che vede il personale della Guardia costiera impegnato, ogni giorno, nel salvare vite umane e nel garantire la sicurezza del trasporto marittimo e dei nostri porti.
AZIONI MIRATE A GARANTIRE LA FUNZIONALITA’ DEL PORTO
Un tema che ho voluto approfondire è stato quello relativo al ripristino delle attività del porto. A tale proposito ho avuto assicurazioni che già nel corso della mattinata sono state riprese le attività di movimentazione nell’ambito portuale. Inoltre i contatti radio e i controlli di sicurezza della navigazione sono garantiti dal porto di Savona attraverso l’apposito sistema Vts. Nella mattinata di domani giungerà un’unità di 50 metri delle Capitanerie di porto che assicurerà ulteriori collegamenti radio.
Ricordo che nel 2012 il porto di Genova ha movimentato 6.600 navi con circa 14.000 operazioni di manovra. Dal 2008 si sono attivati, per il miglioramento della intera infrastruttura portuale (banchine, dragaggi, ecc.), investimenti per circa 500 milioni di euro. Dalla stessa data, come ribadito dal presidente dell’Autorita’ portuale, non si erano piu’ verificati incidenti.
4 thoughts on “Testo della mia audizione al Parlamento per i tragici fatti nel porto di Genova”
EGR MINISTRO
MI PERMETTO OBIETTARE SOLO DUE CONSIDERAZIONI DA TECNICO CHE HA VISTO PRIMA E DOPO L’ACCADUTO IN VIDEO
1-LA STRUTTURA REALIZZATA CON TECNICA PREFABBRICATA E’ PRIVA DI CONTROVENTATURE
2-IL POSIZIONAMENTO DELLA TORRE E DEI RELATIVI SERVIZI SONO STATI UBICATI ADDIRITTURA CON PILONI IN ACQUA E’ COME SE PER MEGLIO CONTROLLARE IN UN AEROPORTO LA TORRE FOSSE COLLOCATA AL CENTRO DELLA PISTA….
E’ OVVIO CHE IL SUOLO IN PORTO HA UN VALORE DI POSIZIONE ENORME MA NON A SCAPITO DELLA SICUREZZA!!!!
i porti, purtroppo, sono spesso un mondo a parte, separato dalle città…..
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