Decreto casa, oggi il sì del Senato che lo conferma nel complesso
Decreto casa: oggi il sì del Senato e in settimana l’esame della Camere per l’ok definitivo. Il decreto legge sull’emergenza abitativa viene confermato nel suo complesso e passa ora alla Camera dei deputati per l’approvazione definitiva.
Nell’iter parlamentare è stata ripristinata la versione originaria del testo per l’utilizzo del bonus su mobili ed elettrodomestici. Il Senato ha soppresso la norma in base alla quale le spese per acquisto di mobili ed elettrodomestici non potevano essere superiori a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione ai fini della fruizione della detrazione IRPEF.
Viene quindi confermato il tetto complessivo di 10 mila euro, ma svincolato dall’importo dalla spesa per la ristrutturazione, che potrà essere inferiore a quello per i mobili.
Via libera anche all’estensione della cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato per i Comuni colpiti da calamità naturali per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Ecco le altre novità.
- Al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione possono accedere anche i soggetti che operano nel settore delle costruzioni e non solo le cooperative edilizie. Le risorse stanziate da questo Fondo potranno essere finalizzate non solo per favorire nuove locazioni ma anche per consentire la rinegoziazione dei vecchi contratti e la stipula di un nuovo contratto a canone inferiore.
- Le procedure per alienazione del patrimonio residenziale pubblico sono state estese anche agli alloggi dei Comuni e degli enti pubblici.
- Così come sono stati estesi i finanziamenti per il recupero degli alloggi ex IACP anche agli immobili di proprietà comunale e degli Enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalità degli IACP.
- Confermato il contrasto alle occupazioni abusive. Chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi.
- E’ stato stabilito, inoltre, che chi occupa abusivamente una casa non possa partecipare a procedure di assegnazione di alloggi IACP per cinque anni.
Viene, infine, reinserita, fino al 31 dicembre 2015, la norma che tutela chi denuncia i contratti in nero concedendogli di accedere al regime di canone concordato, caduta a seguito della sentenza costituzionale n. 50 del 2014. Questo vale come sanatoria anche per coloro che avevano denunciato il contratto in nero e che adesso si vedevano avanzare richieste particolarmente onerose dai proprietari.