Su Alitalia una svolta storica
Alitalia: intervista del Ministro Lupi a Repubblica “Lupi: una svolta storica è il segnale che può attirare altri investitori stranieri” di lunedì 2 giugno.
Sono sei mesi che perdo il sonno su Alitalia e ora siamo davvero al punto di svolta» dice Maurizio Lupi, ministro per le Infrastrutture e Trasporti che stavolta non nasconde un largo sorriso.
La lettera con il sostanziale via libera all’operazione Alitalia-Etihad arrivata da Abu Dhabi stempera la tensione delle ultime ore di una trattativa sempre sul filo.
Ora che le parti hanno trovato il giusto equilibrio, vanno affrontati i temi che toccano migliaia di famiglie e il rilancio del sistema Italia.
Ministro, Etihad ha detto si. Siamo alla stretta finale?
«Siamo ad un punto di svolta certamente. Davanti a noi abbiamo un rilancio che non riguarda soltanto Alitalia e il mondo aeroportuale. Prendiamo atto di un segnale incoraggiante che potrebbe attirare altri investitori stranieri.
Oggi grazie a questo accordo, che darei per fatto viste anche le dichiarazioni delle parti in causa e il placet di Palazzo Chigi, non c’è solo una società solidissima, con grandi capacità industriali che è pronta a mettere sul piatto oltre 560 milioni. Ma rappresenta uno stimolo anche per altri soggetti internazionali che possono da oggi tornare a credere nell’Italia».
Lei pensa che le resistenze di alcune banche creditrici, restie a gettare al vento parte del debito di Alitalia e quelle del partner storico della compagnia, Air France-Klm che pochi giorni fa ha dichiarato di essere pronto ad uscire da Cai nel caso di un ingresso “non amichevole degli arabi, possano emergere mettendo a rischio l’operazione?
«Nelle prossime ore vedremo tutto questo. Capiremo il gioco dei francesi e quello di uno o più istituti di credito che fino a qualche tempo fa non sembravano convinti della strada intrapresa. L’appuntamento con il cda di Alitalia è fondamentale proprio perché ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità non solo di fronte alla società e all’accordo ma anche di fronte al Paese».
A proposito di Air France-Klm: pochi mesi fa la fusione con Parigi sembrava fatta. Oggi c’è aria di divorzio.
«A novembre, quando il caso Alitalia stava per esplodere nel peggiore dei modi ci siamo trovati come governo di fronte ad un bivio: o la legge Marzano, e quindi un nuovo fallimento dell’azienda con, in questo caso sì, un esborso ingente di soldi pubblici, migliaia di esuberi e un enorme problema sociale da gestire, oppure una ricapitalizzazione della società.
Bene, i francesi non hanno scelto la seconda strada, non hanno creduto nel progetto. E l’esecutivo si è fatto carico del problema. Quindi questo mi fa pensare che il diniego di Air France-Klm puntava probabilmente ad un ingresso a costo zero in Alitalia. Noi questo non l’abbiamo accettato».
Ora ci saranno comunque degli esuberi da gestire. E un piano di rilancio della compagnia che passa per il suo ministero: Etihad chiede Linate libera davincoli, alta velocità negli aeroporti principali.
«Noi lotteremo fino all’ultimo posto di lavoro e cercheremo di non sacrificare nessuno. Ma è bene essere chiari: il fallimento o altre strade avrebbero portato a 14mila esuberi oltre a migliaia di famiglie per strada dell’indotto. Il governo ha comunque già predisposto una rete di salvataggio e ammortizzatori sociali adeguati.
Infine le infrastrutture: Malpensa e Fiumicino, i due scali principali, avranno l’alta velocità. I voli intercontinentali aumenteranno in entrambi gli scali e a Milano saranno più che doppi rispetto a oggi. Il piano di Etihad che abbiamo letto garantisce un forte rilancio di Alitalia».
8 thoughts on “Su Alitalia una svolta storica”
o.k. Alitalia-Etihad , ma c’è da sperare che non venga declassato l’aeroporto di Malpensa , che negli ultimi anni si è sempre dimostrato funzionale per il nord Italia.
Come si legge nelle interviste successive si parla di sviluppo di Malpensa.
Carlo per Maurizio Lupi
Giusto
“Su Alitalia una svolta storica’… le stesse parole usate con AirFrance.
L’errore fu fatto 5/6 anni fa’ grazie alla scarsa lungimiranza e per interessi elettorali dei nostri politici (ahime’ Lupi compreso). Ora sarebbe bello, anziche’ arrampicarsi sui vetri, ammettere gli errori e dire “Ho(abbiamo) sbagliato adesso cerchiamo di salvare capre e cavoli”.
Saluti
Giuseppe
Questa volta è diverso: c’è un partgner forte con un progetto industriale internazionale e in grado di far tornare la nostra compagnia di bandiera ad essere protagonista.
Carlo per Maurizio Lupi
…..e dei 2500 dipendenti da mandare a casa che mi dite?
Risponde il Ministro Lupi nella lettera al direttore de Il Giorno. Aspettiamo le cifre ufficiali e non seguiamo i giornali. Va ricordato che il fallimento di Alitalia avrebbe significato un disastro per 14.000 dipendenti e tutti i lavoratori dell’indotto del sistema aeroportuale italiano.
Carlo per Maurizio Lupi
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