Liguria: no al maxi aumento dei pedaggi per finanziare "La Gronda"
Intervista al Ministro Lupi su Il Secolo XIX: «Per la Gronda non ci sono i soldi» di venerdì 25 luglio.
Prima di infilarsi nella sala dell’assemblea regionale di Ncd e motivare i liguri del partito (vecchi e nuovi volti del fu Pdl), vogliamo capire se ha ancora la casacca da ministro addosso, visto che dopo le elezioni europee gli sono piovute accuse di “assenteismo” da più parti. E Maurizio Lupi tranquillizza: «Io non ho mai smesso», tanto che oggi verificherà di persona lo stato di avanzamento dei cantieri liguri del Terzo valico.
Buona parte di quelle accuse arrivava da un pezzo della giunta regionale ligure e dal presidente Burlando: «E’ un ministro da annunci». Lupi non ci sta e attacca: «Qui si fanno campagne elettorali sulla pelle dei cittadini e delle imprese». E chiede ad ognuno di fare la propria parte, soprattutto economica, anche sulla Gronda di Genova: «Convoco tutti prima della conferenza dei servizi perchè voglio avere un piano finanziario. Non possiamo coprire i 3 miliardi e 200 milioni dell’opera solo con gli aumenti autostradali. La Regione quanto ci mette?».
Partiamo dal Terzo Valico. Manca il finanziamento del terzo lotto.
«La condizione per il finanziamento era che i primi due si avviassero. Domani (oggi, ndr) verificheremo puntualmente questo. Vediamo lo strumento migliore per trovare le ulteriori risorse».
Magari già nel provvedimento “sblocca Italia” di fine mese?
«Potrebbe essere quel decreto, anche se dobbiamo verificare la disponibilità. Comunque è un’opera prioritaria»
L’orizzonte di Marzo 2015 per chiudere la partita del terzo lotto, fattibile?
«L’obiettivo è non far bloccare i cantieri e accelerare il più possibile. Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Siamo indietro di 15 mesi. Dobbiamo accelerare e coinvolgere ancora il territorio, lungo tutto il tracciato, perchè la mancanza di trasparenza e dialogo può nuocere. »
La visita ai cantieri è perché non si fida degli enti locali?
«Il fatto è che abbiamo instaurato un nuovo metodo. Qualcuno in Liguria mi accusa di dire solo le cose positive. Noi ci facciamo misurare sui fatti».
E un attacco agli enti locali liguri?
«Quando si è in campagna elettorale si fa tutto e il contrario di tutto. Il problema è che non si possono fare le campagne elettorali sulla pelle dei cittadini, delle imprese e delle opere che servono alla Liguria e al paese. Lavoriamo facendo ognuno la propria parte: a me spetta il compito di lavorare seriamente. E così che si recuperano i voti, non con le polemiche come è avvenuto sulla tratta ferroviaria Finale – Andora».
In quel caso mancano i soldi per il finanziamento del primo lotto…
«Noi ci siamo impegnati su due livelli: sul recupero del treno che era deragliato e sul ripristino della linea colpita dalla frana e secondo, sullo sblocco del cantiere. Lo abbiamo fatto. C’è poi il mio impegno per finanziare il lotto successivo che spero di poter inserire nella prossima legge di stabilità. Ma nessuno ha mai detto che avremmo trovate quelle risorse domani. Così si prende in giro la gente».
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Altro tema del dossier infrastrutture della Liguria, la gronda.
«Mi spiace molto vedere che i problemi locali vengono scaricati sul governo. Non può essere mia responsabilità se da decenni si discute di questa opera. Adesso siamo arrivati al dunque: prima della conferenza dei servizi, sarà necessario convocare gli enti locali e il concessionario per afrontare un problema serio. L’opera costa 3 miliardi e 200 milioni di euro, è un’opera importantissima, che ha un valore strategico.
Ma le risorse come le troviamo? Una delle ipotesi è che si scarichi sul sistema autostradale con l’aumento del 16/20% delle tariffe su tutta la tratta di Autostrade per l’Italia come è stato ipotizzato sino ad oggi per la copertura. Ma ricordiamoci che già il primo gennaio erano aumentate le tariffe del 4,4%…Realisticamente dovremmo individuare una strada di compromesso. Prima della conferenza dei servizi dovremmo discuterne per capire come coprire il costo dell’opera».
Per quando convocherà tutti?
«La prima settimana di agosto li convocherò. Domani (oggi, ndr) vedrò anche il Sindaco Doria e ne parleremo. Alzare i toni pero’ è un errore e non si possono scaricare i problemi: siamo arrivati al punto che non si convoca una conferenza dei servizi se non si ha una certezza della copertura. Il passaggio al Cipe altrimenti non te lo approverà mai nessuno».
Restiamo sulla copertura da trovare…
«Quest’opera deve rientrare nella lista delle poche opere che sono finanziatili. Ma dobbiamo discuterne. La regione mette dei soldi? Quanti? Dobbiamo fare un piano finanziario. Io credo che aumentare del 16-20% le tariffe autostradali non lo possa permettere nessuno, sarebbe una contraddizione in termini. Dobbiamo cercare un equilibrio, ma non è colpa mia se siamo arrivati a prendere questa decisione nel 2014. Sono “contento” che tutti dicano che è mia responsabilità, ma io mi assumo solo quelle reali».
Sui porti: si dice che nel decretosblocca Italia ci sarà anche la riforma della 84/94. Conferma?
«E’ vero che i porti ci saranno perchè sono uno dei principi fondamentali per sbloccare il paese. Siamo ancora lavorando, ma il piano si tradurrà in un decreto che verrà presentato il 31 luglio, insieme ad altri provvedimenti, anche di semplificazione e si svilupperà nei successivi mille giorni per l’attuazione. Siamo arrivati alla sintesi e sarà una decisione collegiale con il Cdm».
Ma è vero che di fatto sarà il testo della riforma presentato dal Pd e firmato dalla Serracchiani? Mi risulta non ci siano i distretti logistici…
«Magari ci saranno. Sulla riforma stiamo ancora lavorando».
Passiamo alla politica: allargherete la maggioranza a Forza Italia o almeno la auspica?
«Dovremmo chiederlo a loro. Hanno fatto una scelta che si è dimostrata sbagliata fuori dal governo e oggi si è visto che è la responsabilità che paga.Il nostro obiettivo, quello di Ncd, è superare Renzi in termini di cambiamento dell’Italia.
Dobbiamo essere più innovativi di lui. Forza Italia dovrà scegliere tra le posizioni lepeniste di Salvini o la strada naturale di un partito popolare di centrodestra ».
Mano tesa a Forza Italia per entrare nel governo quindi…
«Siamo più che sufficienti noi. Siamo in grado di rappresentare bene gli elettori di centro destra»
Ma Alfano parla di «grande aggregatore di centro»…
«Vogliamo essere il centro di un grande centrodestra, Il centro come polo aggregatore non esiste più. In un sistema bipolare o tripolare non si può stare in mezzo.
Noi vogliamo costruire una grande area di centro destra che si può fare con un forte pilastro che rappresenti il Ppe europeo. Dobbiamo aggregarci con chi sta al governo ed è alternativo alla sinistra, ma dialogare con il soggetto che deve decidere cosa fare se estremizzarsi o ricostruire». Cioè con Forza Italia.