Legalizzare la cannabis? Se lo scordino. Stop a maggioranze trasversali sui temi etici
“C’è una proposta di legge firmata da 218 parlamentari che vogliono legalizzare la cannabis in Italia. Per quanto mi riguarda se lo possono scordare”. Lo dichiara il capogruppo dei deputati di Area popolare Maurizio Lupi, che invita a riflettere sulle posizioni “delle comunità di recupero per i tossicodipendenti, decisamente contrarie, in virtù della loro esperienza, a ogni ipotesi di legalizzazione di qualsiasi tipo di droga. Quanto all’argomento che così si toglierebbe il mercato della droga alla criminalità organizzata, mi fido di uno che di lotta alla criminalità organizzata se ne intende, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri secondo il quale ‘anche con la liberalizzazione la marijuana venduta in farmacia costerebbe il doppio rispetto al mercato nero’. Se lo Stato assume il controllo della vendita della cannabis, ci saranno canali di produzione e distribuzione certificati come avviene per i tabacchi, verrà quindi imposta una tassa come per le sigarette, se sarà alta rimetterà in gioco le organizzazioni criminali attraverso il contrabbando, se sarà bassa aumenterà di molto l’area del consumo, con tutte le conseguenze socio-sanitarie e umane che questo comporterà. Nessuno poi ci assicura che l’accesso facile alle sostanze cosiddette ‘leggere’ scongiurerebbe il salto verso le droghe più pesanti. Certo, ci sarebbe un risparmio sulle spese di polizia e della giustizia, ma a quale prezzo?”.
“Non è pensabile, però – conclude Lupi – che la maggioranza su tematiche come questa, che hanno evidenti implicazioni sociali ed etiche, proceda a strappi cercando maggioranze trasversali che non saranno mai la maggioranza che sostiene il governo”.