COR. SERA: A MILANO TORNI IL MODELLO DI GOVERNO DEL CENTRODESTRA
Parisi terrà uniti noi e la Lega
MILANO «Come ha detto Stefano Parisi, il modello è quello della Regione Lombardia». L’onorevole Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare, spiega le ragioni per cui Ncd sosterrà Parisi con il centrodestra alle elezioni comunali di Milano: «La volontà di fare una scelta di buon senso nell’interesse della città».
Perché Ncd dice sì a Parisi?
«In tutti questi mesi come Ncd abbiamo sempre detto che Milano meritava di più dell’attuale giunta, tornando a progettare il suo futuro ripartendo dalle periferie, che serviva una figura che sapesse tenere insieme una proposta politica coerente con i bisogni della città. Ci piace questa visione di città libera e aperta e sussidiaria, usata da Parisi e ci piace che abbia richiamato il modello lombardo».
Dove Ncd sta con la Lega?
«Dove ognuno porta la propria identità, la coerenza delle scelte politiche, al di là delle distanze su alcuni temi che permangono. Siamo uniti dalla volontà di mostrare ai cittadini un vero interesse per il bene comune e Parisi sa interpretare questa istanza: saprà tenere insieme la coalizione che farà una proposta forte, ma non urlata ed estremista, alternativa alla sinistra».
Pareva che Ncd potesse in qualche forma sostenere Sala: cosa è successo poi?
«Non c’è mai stata questa ipotesi: l’ha confermato lo stesso Sala. Quando il nome non era ufficiale, avevo dichiarato la mia stima per lui, che rimane e avevo sostenuto che avrebbe potuto essere un ottimo candidato di centrodestra. Poi Sala ha scelto legittimamente di fare le primarie e di andare in continuità con la giunta Pisapia in una coalizione che vive contraddizioni e distanze interne enormi».
A livello nazionale governate con il Pd: anche questa una contraddizione?
«Intanto, a livello nazionale non c’è Sel e un pezzo di sinistra estrema che ha lasciato la coalizione. Sala vive le stesse contraddizioni irrisolte del Pd di Renzi e mi chiedo: come faranno a convivere Sala, Balzani e Majorino? Come porterà avanti l’idea di privatizzare alcune aziende con chi è contrario a questa scelta? Come si governa la città con la sinistra che dice no a tutto? Come pensano di essere accoglienti senza difendere il diritto alla sicurezza dei cittadini?».
Queste maggioranze diverse non sono un problema nei rapporti con Renzi?
«Non dimentichiamo la nostra proposta politica: vogliamo tornare a rappresentare milioni di elettori moderati e di centro che non hanno più una casa politica. A Milano, per esempio, a questo progetto lavorano con noi Librandi, l’Udc e altri. Con il nostro lavoro vogliamo dare credibilità a questa proposta sia nel modo con cui sosteniamo il governo nazionale sia alla guida della Lombardia e ci auguriamo alla guida di Milano».
Insisto: Renzi non può perdere a Milano e voi potreste essere decisivi. Vi chiederanno di ripensarci?
«Noi auspichiamo che a Milano torni il modello che per 15 anni le ha consentito di guardare al futuro e di garantire successi che l’hanno portata alla ribalta in ternazionale. Non mi sembra che in Germania si faccia questa obiezione alla Merkel che governa con la Spd e alle Amministrative si presenta contro la Spd».
Riuscirete a lavorare con Salvini?
«Il candidato sindaco è il fattore di unità fra di noi: è lui che deve tenere insieme in modo positivo le diversità della coalizione. Le distanze politiche con Salvini permangono ma se nel rispetto reciproco ognuno potrà dare il proprio contributo e le proprie proposte sarà una ricchezza che ci porterà a vincere a Milano».
Lupi, ha rinunciato all’idea di essere lei sindaco di Milano?
«Un politico che non ama la propria città, in cui è nato e si è formato, sarebbe fuori dal mondo. Ed è ovvio che ciascuno di noi si mette a disposizione. La mia candidatura non c’è mai stata, il mio impegno personale è politico c’era e ci sarà con forza. Anche Salvini aveva detto gli sarebbe piaciuto fare il sindaco, ma che non si sarebbe candidato».
Si dice che una parte del mondo di Comunione e liberazione appoggi Sala: lei, che è ciellino, teme spaccature?
«Smettiamo di tirare un movimento ecclesiale da una parte o dall’altra. Cl ha come scopo di educare alla fede e ciascuno sceglierà rispetto alla credibilità del candidato e alla serietà delle sue proposte. Come faranno tutti i cittadini milanesi».
Di Elisabetta Soglio
Fonte: corriere della sera