Diamo i servizi sociali al terzo settore – Intervista a Libero
«Non devono più essere prerogativa del Comune». «Via dalle graduatorie chi occupa casa»
Onorevole Lupi, lei è capolista di Milano Popolare. Ieri ha parlato di sicurezza delle “nostre donne”. Carmela Rozza s’è arrabbiata. Le vuole rispondere?
«La Rozza mi sembra nervosa. In questa campagna elettorale è passata da un autogol all’altro, come quando ha imbrattato di vernice una macchina. Dire “le nostre donne” è come dire il “nostro paese”, è una forma di rispetto. La polemica dell’esponente del Pd non mi appartiene. E comunque c’è un’emergenza sicurezza che non può essere sottovalutata».
Lei è milanese doc. Girandola in campagna elettorale come ha trovato la sua città?
«Abito a Baggio, in periferia, e proprio le periferie sono state trattate dalla sinistra come zone di serie B. Ho trovato pezzi di città completamente abbandonati. Al mercato di Famagosta, ad esempio, è difficile avvicinarsi alle bancarelle da tante buche che ci sono. Però ho trovato anche tanta voglia di cambiare e di dire “lasciateci fare”, che è molto milanese».
Un altro tema caldo della campagna è quello delle case popolari.
«L’altro giorno era in via Bolla. Lì ci sono case popolari del Comune pronte ma non assegnate. queste cose non devono accadere. Così come si deve cambiare passo sulla legalità. La casa deve essere un diritto per tutti, ma questo diritto deve essere garantito con adeguate politiche sociali, non con le occupazioni abusive. Ci sono le leggi, come il decreto che feci da ministro, che impediscono a chi occupa di entrare nelle graduatorie ufficiali. I sindaci però devono impegnarsi a farle rispettare».
La compagine di Milano Popolare ha condotto una campagna basata soprattutto sulla famiglia e il sociale.
«Dobbiamo ristudiare il welfare sociale. Vanno aiutate le famiglie numerose, va rivisto il calcolo dell’Isee, ma soprattutto va rinnovato il sistema di assistenza sociale che non deve essere affidato solo al Comune, ma soprattutto al Terzo settore e al grande cuore dei milanesi».
Di: F.RUB.
Fonte: Libero Milano