Maurizio Lupi

 Alternativi alla sinistra. Il centrodestra? La distanza è ampia
Giugno 28, 2017

Alternativi alla sinistra. Il centrodestra? La distanza è ampia

Intervista pubblicata su “Corriere della Sera” del 28 giugno 2017
di Paola Di Caro
ROMA Un po’ se la ride, Maurizio Lupi: Il giorno dopo le elezioni, sia a sinistra che a destra stanno già litigando: significa che c’è davvero bisogno della serietà e della saggezza del centro…».
Sì, ma voi centristi di Ap non potete stare solo a guardare
«Assolutamente no, e anzi, voglio dirlo con molta chiarezza: se prima ci eravamo in qualche modo spaventati dalle possibili elezioni a settembre ed eravamo in forte movimento, ora ci stiamo rilassando un po’ troppo. Beh, è ora di accelerare nella costruzione di un’ampia, credibile, importante area di centro autonoma, un po’ troppo indipendentemente da quello che faranno gli altri. Partiamo da un 5% che è stato decisivo in queste elezioni, possiamo sicuramente crescere».
Significa che non vi interessa quello che succede nel centrodestra?
«Berlusconi che dice di pensare a un centrodestra “moderato, liberale” e perfino cattolico, che pensa di costruire il Ppe italiano, è per noi è musica. E’ il nostro progetto, perché siamo sicuramente non nemici ma alternativi alla sinistra».
Dunque, quale è il problema?
«Che dall’altra parte c’è Salvini che già pensa di mettersi a capo di questo centrodestra, peraltro dopo aver perso clamorosamente la sua prova di forza a Padova e attaccandoci da una parte e chiedendoci i voti per vincere a Monza dall’altra… Insomma, non aspettiamo Godot. Se vogliamo contare nella politica, e sappiamo che la nostra è un’offerta che gli elettori cercano, dobbiamo dipendere da noi stessi, non dalle liti degli altri».
Come?
«Appunto costruendo una larga area autonoma, senza dover per forza richiederne la leadership. Mi rivolgo ai Cesa, ai Casini, ai Tosi, ai Parisi: muoviamoci, non perdiamo altro tempo».
Ma la legge elettorale quanto conta nelle vostre scelte?
«Ovviamente conterà, per noi come per tutti. E già domani (oggi, ndr) chiederemo nella capigruppo che venga calendarizzata in Aula per l’inizio di settembre, perché dobbiamo tentare di cambiarla. La nostra proposta rimane quella di garantire una base proporzionale ma con un premio di governabilità, anche di coalizione. Ripartiamo dagli accordi che avevamo raggiunto».
Con un premio alla coalizione stareste con il centrodestra?
«Ripeto, siamo alternativi al Pd, ma non ci si mette assieme solo per vincere, ma per governare. Le distanze ad oggi restano elevate».
Se invece si votasse con questa legge, che al Senato prevede una soglia dell’8% regionale, non sareste fatti fuori?
«Non abbiamo paura di niente. Se siamo al 5% ora, possiamo tranquillamente arrivare all’8% lavorando seriamente e da subito, tutti insieme. E in quel caso, non ho molti dubbi, saranno in tanti a cercarci.

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