Sui vaccini si convinto, è la strada della responsabilità
«Questo provvedimento è il modo con cui si sceglie tra la strada della verità, della realtà e della responsabilità che spetta alla politica e a chi ricopre cariche di governo, e tra chi invece sceglie l’apparenza o la post verità. Scegliere quindi tra verità e realtà contro apparenza e post verità.
È questo il binomio che ha davanti il legislatore, chi è chiamato a fare politica con p maiuscola. Questa è la grande divisione che abbiamo davanti. E i dati della realtà, non scelti dalla politica ma comunicati dalla comunità scientifica, indicano che i casi di morbillo quest’anno in Europa a maggio 2017 sono stati 5483, e solo in Italia 3501 con due decessi, e che l’89% non era vaccinato e il 6% solo con una dose.
Il morbillo riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. È il diritto di andare all’asilo di tutti, anche di quel bambino malato che non può vaccinarsi e rischia il contagio. Non credo che questo sia soddisfare l’ego del ministro Lorenzin, come qualcuno ha detto.
La scelta quindi, che avevamo davanti era tra realtà ed immaginazione, tra verità e post verità.
Tra il seguire chi urla di più o indicare la strada della soluzione, doverosa per un governo e un Parlamento.
È evidente che l’obbligatorietà non è un dogma, ma è decisivo e determinante imporla laddove scatta il campanello d’allarme, laddove la soglia di responsabilità si è abbassata e laddove l’ignoranza ha avuto il sopravvento. Chi fa campagne no vax non si rende conto che per inseguire il sogno di qualche voto in più si assume una grave responsabilità nei confronti della salute di ogni persona».