Incomprensibile e dannoso il blocco dell'Alta velocità
Il contratto, finalmente, è pronto!
Mancava il ‘nuntio vobis…’ ma quello quando ci diranno anche chi lo realizzerà dalla poltrona di Palazzo Chigi. Intanto accontentiamoci. Il contratto lo leggeremo con attenzione, anche se già nei titoli si colgono alcune clamorose contraddizioni.
Ma voglio parlare di ciò che conosco per esperienza diretta: l’alta velocità.
Le reti Ten sono un sistema di collegamento veloce per persone e merci a livello europeo, e un sistema funziona se è integrato, non se è fatto a pezzi. Costruire il terzo valico tra Genova e Milano e bloccare la Torino-Lione non ha senso. Quando abbiamo costruito l’ultimo tunnel sotto le Alpi nel 1967 si trasportavano 19 milioni di tonnellate di merci, oggi sono oltre 160. Ricordo le critiche al tunnel sotto la Manica, ora che si è visto che funziona c’è la corsa degli investitori. Il danno di fermare la Tav si vedrà quando ormai sarà irreversibile. Oltre al danno che già adesso possiamo contabilizzare, il miliardo e 200 milioni già spesi e buttati via, e le penali miliardarie da pagare per danni verso terzi quando verranno bloccati i lavori. Per farlo, oltretutto, occorrerà fare una legge che abroghi il trattato internazionale con la Francia che fu approvato da Camera e Senato con il voto decisivo di tutto il centrodestra.
Che i 5 stelle fossero per la decrescita felice lo sapevamo, non posso credere al cedimento della Lega su questo punto. Le imprese del Nord, ma non solo, sanno quanto costa non avere una logistica all’altezza degli altri paesi europei e quanto questi le penalizzi nei confronti della concorrenza.