INTERROGATORIO in Commissione – Libertà religiosa in Nigeria
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la persecuzione contro i cristiani, in particolare in Nigeria, ha assunto aspetti inquietanti. Molti quotidiani italiani e stranieri riportano, quasi quotidianamente, le notizie di cristiani che vengono uccisi e perseguitati;
il 23 giugno 2018 è stata commessa una delle più feroci stragi di cristiani nello Stato di Plateau in cui ne sono stati assassinati oltre cento, mentre nello Stato di Benue, nei primi mesi del 2018, sono state uccise 492 persone che professavano la religione cristiana;
in tre anni in Nigeria sono stati uccisi 16.000 cristiani (fonte: Società internazionale per le libertà civili e lo stato di diritto);
i massacri sono stati perpetrati dai fondamentalisti islamici appartenenti a Boko Haram e da appartenenti all’etnia fulani;
secondo Philip Jenkis, uno dei massimi studiosi delle religioni, in Nigeria si sta giocando la sopravvivenza del difficile equilibrio tra islam e cristianesimo. Tale delicata problematica ha innegabili riflessi sul rapporto tra cristianesimo ed islam in Europa e nel mondo;
la Nigeria, oltretutto, rappresenta un importante partner commerciale per il nostro Paese. Infatti, molte imprese italiane effettuano investimenti produttivi in tale Paese;
oltre all’importanza economica si deve tener presente, in maniera prioritaria, la rilevanza che la religione cristiana ha, e ha avuto in quel Paese e in molti altri Stati dell’Africa per lo sviluppo civile e pacifico delle popolazioni locali –:
quali iniziative il Governo intenda adottare, anche in collaborazione con le istituzioni internazionali, per fare rispettare la libertà religiosa in Nigeria e arginare la sempre crescente e violenta persecuzione dei cristiani.
(5-00125)