MOZIONE 1/00058 – Terzo Valico
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il Corridoio Reno-Alpi è uno dei nove corridoi comunitari, inseriti nelle reti TEN-T, che parte dai porti del Mare del Nord (Rotterdam e Anversa) e termina nel Mar Mediterraneo nel porto di Genova;
alla scelta e alla caratterizzazione funzionale e strategica di tale Corridoio si era arrivati sia nella prima edizione delle reti TEN-T (2004), sia nell’aggiornamento avvenuto dopo una lunga istruttoria durata due anni e seguita dai massimi esperti della Unione europea e con il supporto tecnico economico della Banca europea degli investimenti (BEI);
nella serie di documenti istruttori legati alla verifica delle convenienze del Corridoio stesso, le due realtà portuali rivestono il riferimento logistico più incisivo e più rilevante all’interno della Unione europea;
all’interno di tale Corridoio insistono segmenti infrastrutturali, determinanti per dare fluidità e continuità all’asse stesso, quali i valichi del Sempione e del San Gottardo esistenti e del Terzo valico dei Giovi in costruzione;
la funzionalità dell’intero Corridoio comunitario è strettamente legata al completamento del Terzo Valico dei Giovi ubicato sull’asse ferroviario alta velocità/alta capacità Genova-Milano e con una lunghezza in galleria di 39 chilometri;
l’intervento, concepito contrattualmente nel 1991 e per motivi privi di giustificazione bloccato per ben due volte con provvedimenti legislativi e riattivato definitivamente solo nel 2001;
l’intervento fa parte del programma delle infrastrutture strategiche approvato con delibera 121 del Cipe il 21 dicembre 2001 e supportato dalla legge n. 443 del 2001;
sono in avanzata fase di realizzazione i lavori dei lotti costruttivi che dovrebbero consentire il completamento di tale segmento chiave dell’impianto ferroviario che consente l’interazione tra il sistema portuale genovese e la vasta area che interessa le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto al cui interno si movimenta oltre il 50 per cento delle merci del Paese e la cui partecipazione alla formazione del prodotto interno lordo di tale ragioni supera il 45 per cento;
va tenuto conto della tragica emergenza che vive in questo momento storico il porto di Genova; una emergenza facilmente leggibile dai pochi dati sintetici quali la superficie operativa di 7 milioni di metri quadrati, la estensione delle banchine di 27.000 metri, la quantità di merci movimentate circa 69 milioni di tonnellate l’anno, il numero di container movimentati circa 2,6 milioni l’anno;
con i dati riportati nel punto precedente la portualità genovese rappresenta una porta di ingresso determinante per la crescita del Paese e questa interazione con la vasta area retroportuale nazionale e comunitaria non può subire, proprio in questa grave fase congiunturale, ripensamenti e ritardi;
l’assenza di un accesso fluido sia all’impianto portuale, sia alle attività logistiche ad esso legate, sia al complesso e articolato sistema industriale, produce, nell’arco del prossimo biennio in cui Genova non disporrà del «ponte Morandi», un danno superiore a 2,2 miliardi di euro;
la perdita del collegamento stradale avvenuta con il crollo del «ponte Morandi» ha, ancora una volta, dimostrato la indispensabilità e la estrema urgenza di disporre di un collegamento ferroviario efficiente e fluido tra il porto e la vasta area retroportuale,
impegna il Governo:
1) ad autorizzare entro e non oltre il 31 ottobre 2018 la continuità delle opere relative al Terzo Valico dei Giovi nel rispetto del programma di avanzamento previsto negli atti integrativi dei lotti costruttivi;
2) ad adottare iniziative per garantire la continuità delle risorse previste nelle leggi di stabilità 2014, 2015 e 2016;
3) a verificare la possibilità di anticipare il completamento dell’intera tratta entro l’anno 2020;
4) ad adottare iniziative per inserire nel disegno di legge di bilancio 2019 le risorse necessarie per dare attuazione all’anticipazione del completamento di un anno dell’intera opera.
(1-00058) «Lupi, Colucci, Sangregorio, Tondo, Schullian».