Maurizio Lupi

 Quasi due metri di acqua alta, danni per centinaia di milioni e solo adesso ci si accorge che serviva il Mose
Novembre 13, 2019

Quasi due metri di acqua alta, danni per centinaia di milioni e solo adesso ci si accorge che serviva il Mose

Quasi due metri di acqua alta, danni per centinaia di milioni e solo adesso ci si accorge che serviva il Mose.

#Venezia, che ieri è stata sommersa dall’acqua alta, in questi anni è stata inondata di parole a vuoto, polemiche e immobilità.

Nel 2014 il Mose, l’unico sistema che può evitare disastri come quello di ieri, come ha ribadito il sindaco di Venezia, era stato completato per l’87%, l’opera era integralmente finanziata, la pianificazione dei lavori prevedeva l’ultimazione delle paratie mobili entro il giugno 2016 e, dopo una fase di collaudo, l’inizio della loro operatività a fine 2017.

Dopo lo scandalo giudiziario la vicenda si è avvitata su sé stessa: cinque anni di commissariamento, scontri tra commissari (che sono costati alla collettività tre milioni e mezzo di euro), allontanamento delle grandi imprese, blocco dei lavori, e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
In questi anni l’avanzamento dei lavori è andato a rilento, siamo arrivati al 92% (+ 5% in cinque anni, una cosa ridicola) e non si è nemmeno riusciti a spendere i 400 milioni disponibili per l’opera.

L’innalzamento delle paratie è programmato per fenomeni di acqua alta sopra i 110 centimetri, quello di ieri è stato di 187 centimetri. Con il Mose in funzione non avremmo avuto ancora una volta Venezia sott’acqua e non assisteremmo oggi al solito scaricabarile e alla solita alluvione di frasi fatte vuote e inconcludenti. Il progetto del Mose è studiato in tutto il mondo, la sua realizzazione è ad oggi l’unica possibilità per Venezia.

Va portato a termine il più velocemente possibile.
Chi ha responsabilità in merito la usi.

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