CENTRI ESTIVI, INTERROGAZIONE DI LUPI
LUPI, COLUCCI, SANGREGORIO e TONDO. — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia.
— Per sapere – premesso che:
il 15 giugno dovrebbero partire i centri estivi per bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni;
il rapporto numerico tra operatori e bambini (e adolescenti) fissato dalle linee guida del Governo è: per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), un rapporto di un adulto ogni 5 bambini; per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), un rapporto di un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti;
non si fa menzione nelle linee guida della fascia 0-3 anni;
questo rapporto è evidentemente antieconomico e molte scuole o enti hanno infatti deciso di non fare i centri estivi;
dopo due mesi di chiusura in casa, famiglie e psicologi iniziano ad allarmarsi per l’atteggiamento di spavento che ha preso i bambini, molti infatti sono terrorizzati dall’uscire, ma i bambini hanno assolutamente bisogno di uscire;
in molte famiglie entrambi i genitori hanno ripreso a lavorare, e l’auspicio è che sempre più lo facciano, ma questo, visto anche il divieto per le persone over 60 di accompagnare i bambini al centro estivo, e quindi vista anche l’impossibilità di affidarli ai nonni, pone ulteriormente il problema del con chi staranno i bambini a giugno e luglio;
in alcune regioni i pediatri sconsigliano l’apertura dei centri estivi –:
quali iniziative intenda assumere vista quella che appare agli interroganti la sostanziale inapplicabilità di quelle poste in essere con le linee guida emanate.
(3-01571)
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