Maurizio Lupi

 INTERVISTA NAZIONE-CARLINO-GIORNO: Serve discontinuità coi nomi del Conte II
Febbraio 8, 2021

INTERVISTA NAZIONE-CARLINO-GIORNO: Serve discontinuità coi nomi del Conte II

Maurizio Lupi, ex ministro, una vita nel centrodestra, lato cattolici impegnati, oggi leader di ‘Noi con l’Italia’, sarà un governo tecnico, politico o ‘mezzo e mezzo’?
«Guardi, qui forse qualcuno non ha capito cosa è accaduto. Questo è e sarà un ‘governo del Presidente’, nel senso che il Capo dello Stato ha lanciato un appello eccezionale, e anche drammatico,
alla nazione, scegliendo per la guida del governo un uomo di una autorevolezza indiscussa, Draghi. Le formule, come maggioranza Ursula o altre, non servono a capire. Questo è un governo di pacificazione nazionale, come quelli del Cnl guidati da De Gasperi dopo la guerra. Chi non vorrà starci, tra i partiti, si autoesclude da solo».

Cosa l’ha colpita di Draghi?
«Il suo appello a fronteggiare le cinque emergenze (sanitaria, pandemica, economica, sociale ed educativa). Mi vorrei soffermare sull’ultima: Draghi vedrà le parti sociali, sa bene cosa sono i corpi intermedi. Non a caso è venuto e ha parlato al Meeting di Rimini. Il suo rapporto con i vertici della Chiesa universale è forte, radicato: fa parte dell’Accademia delle Scienze Pontificie, dove lo ha voluto papa Francesco, che conosce bene».

La politica esce dalla porta, ma rientra dalla finestra …
«Draghi ha fatto il suo primo giro di consultazioni, il secondo sarà più difficile. Mattarella ha invitato i partiti a un’ultima responsabilità. Draghi parla di ‘debito buono’: non gli si può rispondere imponendo il reddito di cittadinanza, bisogna aiutare le imprese a creare lavoro. E non si può dire ‘se c’è la Lega
non ci sono io’ o ‘se c’è Berlusconi, non ci sono io’. Così non lo aiutiamo».

La Meloni si è autoesclusa.
«Siamo entrati in una fase nuova e tutti dobbiamo cambiare. Non è il momento della logica ‘amico/nemico’, ma quello della responsabilità e della pacificazione. I Travaglio, come i no-Euro, diventeranno presto figure ornamentali. Salvini ha spiazzato tutti, accettando la sfida che lancia Draghi. Mi auguro dalla Meloni almeno un voto di astensione. Non condivido ma capisco la sua posizione. In ogni caso le posso assicurare che il centrodestra resterà unito, in futuro: abbiamo bisogno di tutti, anche
di Fd’I».

Torniamo all’inizio. Tecnici, politici o tutti e due?
«Draghi farà il ‘governo dei migliori’, come ha detto Berlusconi. A volte i tecnici puri sono più lontani dalle cose e dagli aspetti concreti della politica, ma sono certo che il premier farà la sintesi migliore. I partiti, poi, o si adegueranno o resteranno fuori. Credo che Draghi privilegerà il ‘modello Ciampi’, cioè di tecnici di area e alcuni politici. Ma mi aspetto anche una forte discontinuità con molti nomi del Conte Il».

 

Intervista su la Nazione – Resto del Carlino – Il Giorno di Ettore Maria Colombo

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