Il Giornale Milano – Lupi: paralizzare una Città non la rende più sicura
L’ex ministro Lupi:
«Ma paralizzare una città non la rende più sicura»
«Non c’è limite al ridicolo. Il Comune faccia educazione stradale. Così Milano non sarà più green né più sicura»
«Mi sembra che si sia perso l’elemento fondamentale che serve per governare una città: il buonsenso». Cosi Maurizio Lupi, ex ministro dei Trasporti commenta l’ultima trovata del Comune di limitare la velocità sulle strade a 30 km.
Maurizio Lupi, assessore allo sviluppo del territorio nella prima giunta Albertini, ministro dei Trasporti dal 2013 al 2015, onorevole (Noi con l’Italia) due giorni fa ha commentato con «non c’è limite al ridicolo» la scelta di abbassare il limite di velocità a 30 km orari.
«Mi sembra che si sia perso l’elemento fondamentale che serve per governare una città: il buon senso. È il bene comune che deve essere messo al centro, non la sfida tra Orazi e Curiazi tra chi è ambientalista e green e chi vuole una città governata dagli automobilisti brutti e sporchi. Paralizzare la città non la rende più green né più sicura».
Il promotore dell’ordine del giorno, Marco Mazzei, sostiene che il primo obiettivo del provvedimento sia la tutela della sicurezza stradale.
«Mazzei e l’assessore alla Mobilità Arianna Censi si informino meglio: la prima causa degli incidenti stradali non è l’eccesso di velocità ma la guida distratta e il mancato rispetto del codice della strada, a partire dalla mancata precedenza al pedone o perché il pedone non attraversa sulle strisce. L’amministrazione dovrebbe concentrare gli sforzi per la sicurezza stradale facendo educazione e lavorando sulla coscienza dei comportamenti della comunità, non certo abbassando i limiti di velocità».
L’assessore Censi sostiene che siccome in città si viaggia già in media a 15chilometri orari, allora si può portare il limite a 30 all’ora.
«Ma non si capisce la consecutività del ragionamento: se c’è già un limite a 50 km/h, anche se si viaggia più lentamente, perché abbassare ulteriormente? Secondo me per riempire la città di autovelox per fare cassa. Allora l’obiettivo è un altro».
Secondo i sostenitori del provvedimento abbassare la velocità migliora il traffico…
«Nel 2014 dovetti convincere il sindaco di allora Pisapia a fare M4, dal momento che era contrario perché “la metropolitana è di destra mentre i tram sono di sinistra” eppure quella linea è la più importante».
Si spieghi meglio…
«L’amministrazione Sala sia più coraggiosa e decida che in città devono circolare solo biciclette e monopattini, ma lo dica. Il rischio è che così facendo Milano perda la sua vocazione cioè quella di una città dinamica, dei servizi dove la mobilità è fondamentale. Ma non si venga a dire che abbassando la velocità si riduce lo smog dal momento che l’assessore Censi sostiene che si viaggia già in città a 15 km orari: allora dovremmo avere l’aria pulitissima , oltre al fatto che sappiamo benissimo che la fonte principale dell’inquina mento – dati Arpa – sono le caldaie vecchie e non il traffico. Quindi di nuovo: sostituiamo le caldaie e non abbassiamo la velocità».
Il provvedimento rimane contraddittorio da qualsiasi verso lo si prende.
«Se nel 2030 non dobbiamo più avere auto con motore a scoppio allora alziamo il limite di velocità per chi ha il motore elettrico. Ancora, se lo smog deriva dalla velocità allora diversifichiamo i limiti di velocità a seconda del tipo di alimentazione del motore».
In sostanza?
«Si tratta di un concezione della città molto elitaria, totalmente rinchiusa su se stessa che vede gli automobilisti come dei criminali. Eppure sta alla buona politica il compito di permettere ai cittadini di scegliere se usare l’auto, la metro o il trasporto pubblico ».
Il modello cui ci si ispira sono Parigi, Lione e Bruxelles.
«Consiglierei all’amministrazione ne di informarsi meglio perché mi risulta che a Parigi il modello si sia rivelato fallimentare sia sotto il profilo del traffico che degli incidenti stradali, ma perché, lo ripeto, non affidarsi al buon senso?».
Cioè?
«Ci sono delle aree della città, dove ci sono punti sensibili e quindi ha senso istituire delle zone 30 ma non estendere il limite a tutta la città a caso».
Il sindaco Sala peraltro nella sua visione green ha deciso di aumentare il costo del biglietto di Atm.
«Esatto! Ma non solo: quanti parcheggi ha realizzato la giunta Sala in 6 anni di governo? L’ultimo piano parcheggi risale all’amministrazione Moratti mi pare. La viabilità va governata e non usata per fare cassa».
Intervista di MBr a Maurizio Lupi per Il Giornale Milano