Lupi, elezioni europee : «Salvini dovrebbe anche ricordare che oggi il centrodestra è al governo e ci si aspettano atteggiamenti responsabili»
L’INTERVISTA
«Servono atteggiamenti responsabili Sono sbagliati certi attacchi a Bruxelles»
ROMA Se non è un altolà quello di Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, è comunque un forte consiglio: «Nessun avvertimento, ogni partito sceglie di fare la propria campagna elettorale per un appuntamento importante come quello delle Europee, anche per occupare spazi ritenuti liberi. Ma Salvini dovrebbe anche ricordare che oggi il centrodestra è al governo e ci si aspettano atteggiamenti responsabili».
Salvini non lo è stato, con i suoi attacchi all’Europa?
«Premetto: tutti noi vogliamo un’Europa che sia più forte, più vicina alle imprese, con una politica estera comune. Ma non siamo al 2019. Da allora c’è stato il Covid, poi le crisi di Ucraina e Medio Oriente. E abbiamo tutti capito, compresi Paesi che non erano disponibili come Francia e Germania, che solo con la reciproca solidarietà, stando insieme, possiamo salvarci e crescere. Il Pnrr è stata una grandissima occasione per tutti, certamente per l’Italia, come la possibilità di sforare i parametri del patto di Stabilità, che si sta proprio in questi giorni ridiscutendo».
Cioè, sta dicendo che Salvini è rimasto fermo al 2019?
«Io credo che sappia benissimo che il mondo è cambiato, è vicepremier e ministro, sa quanto sia indispensabile avere buoni rapporti in Europa. Le parole di oggi di Metsola alla Meloni («È una leader forte, pro Europa», ndr ) sono importantissime, perché significa che ormai si è preso atto che siamo un governo credibile, che ha peso in Europa. E quindi anche responsabilità».
Salvini parla di Europa «occupata da abusivi»: quindi per lei fa un danno al centrodestra?
«Intanto lo considero sbagliato, non è certo la mia opinione. Che vuol dire abusivi? Era abusivo il governo giallo-verde? Lo era il governo Draghi? La politica è l’arte del possibile, le alleanze si fanno quando serve e quando si fa un progetto, e in Europa è stato così, senza che alcuno abbia abusato di nessuno».
Quindi il richiamo del leader leghista per un centrodestra unito alle Europee senza «veti» che fine fa?
«Il centrodestra deve certo presentarsi unito, ma non possiamo avere come messaggio “mai coni comunisti” e basta.
Perché non ci sono “i comunisti”, semmai ci sono partiti estremisti da una parte e dall’altra. E la nostra forza deve
essere appunto quella di rappresentare un governo credibile, quale siamo. Quindi no, per noi del Ppe, ad alleanze con partiti che estremisti sono, come l’AfD, ilpartito di Marine Le Pen, gli olandesi di Wilders. Non ci alleeremo, indipendentemente dalle percentuali che avranno, che siano il 20 o 30%.
Il nostro obiettivo è una governance di popolari, conservatori e liberali.
Poi dopo il voto vedremo quali alleanze potranno formarsi».
Salvini dice che bisognerebbe rifarsi all’esempio di Berlusconi, che diceva di non porre veti.
«Ma Berlusconi non ha mai fatto governi con gli estremisti. È vero che sdoganò il vecchio Msi, ma facendolo lo portò alla svolta di Fiuggi poi proseguita con la nascita di An e di FdI. Poi fece entrare FI nel Ppe. Lui ci ha insegnato a fare alleanze con chi poi sarebbe stato possibile governare. Questo siamo oggi. E agli elettori questo va detto, non che esistono “inciuci”.
Perché non esistono, e perché gli elettori sono sovrani. Saranno i loro voti a formare le maggioranze nel prossimo Parlamento europeo».