Lupi: l’agevolazione agli infermieri era un dovere
Lupi: l’agevolazione agli infermieri era un dovere
Il leader di Noi moderati: un lavoro certosino per lasciare invariato l’impianto della manovra 2025.
Il governo sta dando segnali di serietà e responsabilità in una visione di crescita complessiva
ROMA Onorevole Maurizio Lupi, c’è l’accordo della maggioranza per l’aumento delle detrazioni scolastiche, il contributo alle scuole paritarie, la flat tax al 5% sugli straordinari degli infermieri, il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Ma è davvero possibile coprire tutti questi interventi?
<<Nelle ultime ore abbiamo fatto un lavoro certosino e la filosofia di fondo di questa legge di Bilancio non viene snaturata dice Maurizio Lupi, leader di Noi moderati. Abbiamo concentrato le risorse sui pilastri per noi fondamentali: gli aiuti alle famiglie con 2 miliardi di euro, l’aumento degli stipendi, la diminuzione delle tasse con 19 miliardi destinati al taglio strutturale del cuneo fiscale, le imprese e la sanità. In questo contesto ci siamo dati delle priorità per migliorare la filosofia della manovra con interventi che non minano i conti pubblici, tanto che lo spread riflette la condizione di un Paese con un governo stabile, che sta dando segnali di serietà e responsabilità in una visione di crescita complessiva. Le risorse si sono trovate e gli ultimi approfondimenti verranno fatti nelle prossime ore. Per le scuole paritarie abbiamo, per esempio, scelto di destinare 50 milioni di euro per gli aiuti alle famiglie con ragazzi disabili. Per la sanità c’è un fondo da 2 miliardi di eurо».
Perché si è battuto per la fiscalità agevolata degli infermieri, non ci sono categorie altrettanto meritevoli?
<<Sono convinto che non possiamo scordarci dei grandi eroi del Covid. Alcune professioni pur non valendo più di altre sono, tuttavia, fondamentali poiché riguardano l’attenzione e la cura alla persona. Gli infermieri italiani sono pagati meno rispetto al resto d’Europa, non a caso abbiamo una migrazione all’estero di queste professionalità. Per questo andava dato un segnale importante che non sono stati dimenticati».
Lavorate al taglio dell’Ires per le imprese che investono i guadagni in azienda e assumono. Servono 400 milioni e ancora una volta li chiederete a banche e assicurazioni.
E un sacrificio minimo che in un clima di dialogo si può chiedere. Banche e assicurazioni sono una risorsa fondamentale del Paese, ma nei momenti di difficoltà può essere chiesto loro di contribuire al percorso di crescita e di sviluppo».
Lei ripete che lavorerete in Parlamento per modificare la legge di Bilancio. Ma la manovra è ormai blindata, cosa riuscirete a ottenere?
«Quando parlo di miglioramento della legge di Bilancio intendo la possibilità di ascoltare le proposte che arrivano dalla società e di fare loro trovare dignità in Parlamento. Si tratta di migliorare alcuni provvedimenti senza stravolgere la manovra. Mettere, per esempio, risorse mirate sul fondo automotive è un segnale che andava dato, poiché in fase di elaborazione della manovra il tema non era esplosivo come oggi. L’Europa si è ormai accorta che la transizione energetica non può essere ideologica e va guidata».
Intervista al Corriere della Sera