Ius Soli, AP ferma la legge. "Diciamo no alla fiducia, altri temi più urgenti.
L’INTERVISTA Lupi: «Ius soli? Il governo eviti la fiducia» E il Pd frena
Ius soli, Ap ferma la legge «Diciamo no alla fiducia»
Voto rinviato. Lupi: «Altri temi più urgenti»
Sullo ius soli si cerca una via d’uscita per salvare tutti la faccia:
Alternativa popolare che non vuole la fiducia, il governo che rischia se la mette e Renzi che deve mostrare di battersi fino all’ultimo per la riforma, anche a costo di mandare tutto all’aria. La faticosa ricerca della soluzione passa per il summit di ieri tra Gentiloni, Allano, Zanda e si traduce in un rinvio: se ne parlerà fra 7-10
di Antonella Coppari
Alternativaa popolare non voterà mai lo ius soli. Gli alfaniani l’hanno detto in tutte le salse. Ma la domanda chiave è: darà la fiducia al governo sul provvedimento o lascerà l’Aula? Maurizio Lupi, capo dei deputati di Ap non scioglie la riserva, ma da quello che dice sembra propendere più per la seconda ipotesi: «Su un tema così importante come la cittadinanza per gli immigrati non si può procedere con forzature. A fine legislatura, si fanno solo leggi che hanno una larga condivisione. A chi punta il dito contro di noi, voglio ricordare che anche Mdp quando non è stata d’accordo sui voucher, pur essendo in maggioranza, se n’è andata dall’emiciclo».
Voi siete al governo.
«Sì, ma lo ius soli non è un tema di governo. Dunque, non vedo perché bisogna blindarlo. Se i democratici ritengono che la cittadinanza agli immigrati sia una priorità vengano in Aula e si confrontino nel merito».
Sul provvedimento ci sono 50miIa emendamenti: senza fiducia non riuscirà a vedere la luce ora.
«Se non si riesce in questa legislatura, vorrà dire che si farà alla prossima. Ma è importante scegliere la strada giusta per far arrivare in porto il provvedimento: la giorni. La prossima settimana il Senato si occuperà di vaccini e decreto per il Mezzogiorno. Intanto, il Pd, con il portavoce della segreteria Richetti, gronda cautela: «Il partito non vuole creare inciampi al governo. Vogliamo lo ius soli e siamo pronti ad andare fmo in fondo ma negli ultimi sei mesi di legislatura vanno avanti le leggi che hanno il consenso del Parlamento». forma è importante quanto la sostanza. Oppure bisogna pensare che la lezione del referendum non è servita a nulla? Un buon contenuto veicolato con un metodo sbagliato, è diventato un pessimo contenuto»».
Qualcuno obietta che voi alla Camera avete votato lo ius soli. Che cosa è cambiato?
«E cambiato il contesto. A Montecitorio noi abbiamo contribuito a migliorare il provvedimento proponendo lo ius culturae, che è stato recepito integralmente. Però la politica, le istituzioni, il governo devono tener conto della realtà che hanno davanti: oggi questa roba non passa. Crea fratture: è divisa la Chiesa, come abbiamo visto nei giorni scorsi. Il Paese è spaccato: solo la metà degli italiani lo approva. Non si può procedere con forzature come vorrebbe il Pd».
II Pd è il partito di maggioranza relativa: non pensa abbia voce in capitolo?
«Ma certo. E giusto che chieda di mettere la fiducia. Pero anche noi abbiamo il diritto di opporci a questa richiesta: del resto, il governo Gentiloni non è un monocolore Pd. Un’eventuale richiesta di blindare il provvedimento, aprirebbe una discussione in consiglio dei ministri».
Verrebbe bocciata dai ministri di Ap?
«Ci sono state dichiarazioni dei ministri Lorenzin, Alfano e Costa che hanno espresso la propria contrarietà. Ma io confido in Gentiloni: ritengo che rinuncerà alla fiducia. Del resto, mi sembra che Matteo Richetti, il portavoce del Pd, pronunci parole di buon senso quando avverte che il governo andrà avanti solo se ci sono numeri certi».
I maligni sostengono che Renzi cerchi l’incidente sullo ius soli per andare a votare.
«Sarebbe paradossale se Renzi cercasse l’incidente sullo ius soli. Un motivo in più per dire no alla fiducia».
Siete così inflessibili per motivi elettorali?
«Noi siamo tanto flessibili da aver indicato la strada da percorrere per non buttare a mare il lavoro fatto. Il Pd ritiene una forzatura non fare lo ius soli adesso, noi riteniamo che sia sbagliato non mettere all’ordine del giorno del Senato, prima della pausa estiva, il decreto banche, il decreto Mezzogiorno e il disegno di legge sulla * concorrenza».
La legge sulla cittadinanza è parcheggiata in Parlamento da due anni.
«Il disegno di legge sulla concorrenza è fermo da quasi 900 giorni. Per l’Italia sicuramente è più urgente questo dello im soli. Per questo noi insistiamo che venga approvato entro le prossime due settimane». *