INTERROGAZIONE in Commissioni – Persecuzione dei cristiani
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00488
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Mercoledì 19 settembre 2018, seduta n. 47
LUPI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
— Per sapere – premesso che:
all’interno di più complessi scenari di conflitto in vari quadranti internazionali persistono gravissime forme d’intolleranza religiosa, in particolare nei confronti dei cristiani;
secondo il rapporto 2018 dell’Ong Portes Ouvertes sono oltre 215 milioni (circa 1 ogni 12, pari all’8,6 per cento) i cristiani che subiscono persecuzioni, 3060 quelli uccisi, 1922 incarcerati e 793 le chiese prese di mira;
nel suo nuovo «Indice mondiale della persecuzione dei cristiani», Portes ouvertes – rivela che il fenomeno si sta allargando, il numero delle vittime cresce del 154 per cento rispetto al 2017. Se l’estremismo islamico resta la causa principale, l’aumento dei nazionalismi religiosi o ideologici costituisce una seria minaccia in Medio Oriente e nel sud-est asiatico;
accanto all’Islam, il «primo nazionalismo religioso», esistono altre religioni, quali buddismo, induismo e confucianesimo che sono religioni di Stato. Poi c’è il comunismo, la «religione atea» che gioca un ruolo analogo in Stati come Laos o Corea del Nord;
sono due i tipi di persecuzione evidenziati: quella «martellante» che consiste nella violenza fisica e materiale, fino alla soppressione fisica, e quella «velata, ma opprimente» costituita da limitazione dei diritti nella vita privata, pubblica e religiosa;
Pakistan, Centrafrica e India sono i Paesi con il maggior numero di edifici presi di mira: in Pakistan si sono contati 168 attacchi alle chiese, in India un aumento del 50 per cento e in Sudan il Governo ha avviato la demolizione di 27 chiese;
in Siria i cristiani sono passati da 1,2 milioni a 500 mila in 5 anni, nella città di Aleppo il numero è sceso del 75 per cento. In Iraq la diminuzione è da 275 mila a meno di 200 mila di due anni;
i fatti accaduti in Siria e in Iraq mostrano come i cristiani siano vittime di un genocidio da parte del Daesh, come definito dalle Nazioni Unite. Lo stesso è accaduto in Nord Nigeria con le violenze di Boko Haram;
India, Eritrea e Cina vantano il più alto numero di cristiani detenuti ingiustamente, mentre Centrafrica, Congo, Cameroun e Nigeria la cifra più alta di sfollati;
è notizia di oggi che Padre Pierluigi Maccalli, della Società delle missioni africane, è stato rapito in Niger da presunti jihadisti, come riferisce l’agenzia Fides –:
quali iniziative il Governo intenda mettere in atto, nelle sedi internazionali e nell’Unione europea, per contrastare tali inaccettabili e gravissime forme di discriminazione e preservare la presenza cristiana nella regione del Medio Oriente.
(5-00488)