RSA: il 2 aprile avevo fatto presente il problema. Peccato che la maggioranza lo abbia ignorato.
Il 2 aprile insieme ad altri dieci deputati ho chiesto formalmente nell’Aula della Camera dei deputati al ministro della Salute che cosa intendesse fare il #governo di fronte all’allarme che veniva dalle case di riposo per anziani, che si stavano trasformando “in focolai e lazzaretti”.
Ho citato, fra i tanti, il caso della casa di riposo Santissima Maria Immacolata di Nerola, dove 16 operatori su 40 risultavano positivi al #CoronaVirus e con loro anche 56 degenti sui 63. Poi ho fatto un triste elenco: Milano, Lecco, Brescia, Bergamo, Roma a Messina, Cremona, Foggia, Lecce, Civitavecchia, Rieti, Cingoli, Pesaro. Ho citato l’accorato appello dell’Associazione nazionale strutture terza età. “Siamo presidenti, direttori, coordinatori, operatori sanitari e assistenziali delle case di residenza per anziani. Siamo quelli in trincea a combattere una battaglia senza dispositivi. Ne abbiamo un disperato bisogno. Da ormai tre settimane abbiamo scritto alla regione, all’azienda sanitaria locale di Bologna, al comune e alla Protezione civile per segnalare l’urgente necessità”.
La risposta del sottosegretario Sileri è stata allora molto burocratica, sostanzialmente citava i provvedimenti varati con tutte le indicazioni date anche alle RSA, diceva che era stato ritenuto “necessario identificare prioritariamente strutture residenziali assistenziali dedicate ove trasferire i pazienti affetti da #COVID19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, per evitare il diffondersi del contagio e potenziare il relativo setting assistenziale”, e confermava la carenza di mascherine e camici e la difficoltà nell’approvvigionamento. Punto.
Il giorno dopo #PapaFrancesco lanciava un identico appello durante la sua messa mattutina.
Non lo cito per dire che ci ha ascoltati, lo cito per dire che il problema era noto, ma stranamente silenziato. Il 2 aprile avevo chiesto di istituire presso il commissario straordinario Borrelli una specifica commissione dedicata a monitorare e a intervenire urgentemente sulle RSA in Italia. Ora, dopo più di dieci giorni, media e magistratura si scatenano.
Mi sembra che il problema in Italia sia mai quello di prevenire e risolvere, magari accettando le proposte anche se vengono dall’opposizione, tanto più quando c’è in gioco la vita umana, ma solo a posteriori di cercare sempre un colpevole (è ovvio che se ci sono responsabilità è giusto accettarle, ma ci sono tempi e modi), creando un clima di caccia a qualcuno in cui anche chi cerca di intervenire per risolverli, in questo caso per salvare vite, è messo in difficoltà.
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