COMMISSIONI BANCARIE, SERVE IL LIMITE A 0.5%
Commissioni bancarie per il POS: è ora di passare dagli annunci ai fatti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva detto di volerle azzerare o almeno diminuirle drasticamente e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che l’Italia può diventare il Paese campione del pagamento elettronico. Però – come abbiamo denunciato la settimana scorsa – nel frattempo le commissioni sono aumentate del 30%, e dal 1° luglio diminuirà, da 3000 a 2000 euro, la soglia dei pagamenti in contante.
Chi, da quella data, vorrà fare un pagamento di 2000 euro si troverà davanti a tre possibilità:
1)Il bonifico bancario, che prevede una commissione massima di 5 euro;
2)L’assegno non trasferibile, con una commissione massima di 1,50 euro;
3)La carta di credito che, con una commissione dell’1,24%, vorrebbe dire 25 euro.
È ragionevole tutto ciò?
Vuol dire veramente promuovere i pagamenti elettronici?
I difensori delle commissioni sul POS fanno notare che in Germania la commissione è dell’1,50%. È vero, ma in Germania non esiste tetto all’uso del contante e infatti l’80% dei pagamenti al dettaglio, in negozio per capirci, è fatto in contanti.
Allora, se vogliamo passare dalle parole ai fatti, faccio appello a maggioranza e opposizione perché in sede di discussione parlamentare del decreto Rilancio, si sottoscriva e si approvi all’unanimità il nostro emendamento che dice che le commissioni applicate agli esercenti per l’utilizzo del POS non possono superare lo 0,5%.
Sarebbe finalmente un segnale di coerenza.