Maurizio Lupi

 Lupi, laRepubblica: “un errore rincorrere Trump, Salvini rifletta e molli i patrioti”
Febbraio 10, 2025

Lupi, laRepubblica: “un errore rincorrere Trump, Salvini rifletta e molli i patrioti”

Lupi, laRepubblica: “un errore rincorrere Trump, Salvini rifletta e molli i patrioti”

MILANO Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, come commenta il raduno sovranista di Madrid?

“Le loro posizioni non mi sembrano nuove, ma è altrettanto chiaro che per noi la visione della Ue è diametralmente opposta: non c’è bisogno di scegliere tra Soros e Musk. Le grandi sfide del futuro che abbiamo, come transizione tecnologica e ambientale, denatalità, non si affrontano da sole. Non bisogna rincorrere Trump ma dialogare con gli Stati Uniti costruendo un’Europa politica più forte e meno burocratica”.

La Lega vorrebbe, ad esempio, uscire dall’Organizzazione mondiale della sanità. Concorda?

“È una enorme stupidaggine: un conto è renderla più efficiente, un altro è venirne via quando poi abbiamo visto sulla nostra pelle che un virus non ha confini”.

Vale anche per la Corte penale internazionale?

“Lì ho una posizione un po’ diversa, se Netanyahu arrivasse in Italia ad esempio cosa faremmo? Ma anche qui, un conto è criticare, aprire delle riflessioni, e un altro è abbandonare”.

Salvini ha attaccato il Ppe: dovete lasciare i socialisti, ha detto. Cosa risponde?

“II Ppe è il perno delle istituzioni europee, risultato confermato dagli elettori pochi mesi fa. Il dialogo con i conservatori c’è ed è fondamentale. Piuttosto Salvini dovrebbe fare una riflessione: cioè se Lega deve continuare ad appartenere ai gruppo dei Patrioti, o inserirsi nelle famiglie europee dei conservatori o popolari”.

II Ppe è il primo gruppo da sempre in Europa. Eppure la Ue, dice Salvini, è vittima dell’ideologia socialista. Le cose stanno così?

“Vero è che popolari e socialisti sono le due grandi famiglie, ma la storia va conosciuta. Non tornerei allo scontro superato tra i comunisti che mangiano i bambini e Stalin che in cabina non ti vede ma Dio si. Meglio don Camillo e Peppone, dove ci si conosce e ci si rispetta anche se avversari e ci si confronta sulle proposte per risolvere i problemi reali che abbiamo di fronte”.

Non teme che i moderati del centrodestra, tra le fascinazioni per Trump e Musk, anneghino in mezzo a chi la spara più grossa?

“Le cose si vedono nei fatti, la guida Meloni non sbanda verso i nazionalismi e da protagonisti ci colloca nella scelta atlantica. Prova ne è il riconoscimento internazionale, pensiamo alla nomina di Fitto. “Mega” come slogan lo sottoscrivo anche io, ma Salvini lo farebbe davvero? O vuole solo il gruppo dei Patrioti più grande?”.

Meloni sembra stare in mezzo tra Trump e Ue, cosa le consiglia?

“Questa discussione non è nuova, a Pratica di Mare ci fu un grande esempio: Berlusconi godeva di un ottimo rapporto con Bush e Putin e questo servì a trovare un accordo storico. Oggi la sfida è rafforzare un Occidente che sembra debole. Se Meloni può svolgere questo ruolo di ponte gli altri leader lo riconosceranno e noi lo auspichiamo”.

 

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