#sorrento2012 lo Stato arretra. Ci vuole più società
Continua la Sorrento Summer School: mattinata di intenso lavoro. I ragazzi protagonisti con Mastrapasqua presidente INPS e Befera Direttore Agenzia Entrate
Come previsto dal programma, la mattinata ha ospitato relatori di grande importanza che ci hanno aiutato a giudicare l’attualità. Nessuno dei relatori si è sottratto alle tante domande dei ragazzi che sono cariche di curiosità, di speranze e di voglia di cambiare le cose. La bellezza di essere in una scuola è che ci si aiuta insieme a giudicare la realtà per evitare la mancanza di giudizio che è la cosa più grave. Non dobbiamo correre il rischio di uniformarci alla massa seguendo il modello imposto da altri.
Una riflessione che voglio riportare è questa tratta anche dall’intervento della proff.ssa Violini: rispetto alla situazione attuale, non c’è troppo da lamentarsi visto che il sistema in cui abbiamo vissuto per anni ha prodotto un benessere diffuso e la cultura di attenzione al bisogno. Ma non poteva durare per sempre. Oggi infatti lo Stato è costretto ad arretrare e a ritirarsi lasciando posizioni. Vedi i tagli in tantissimi settori. Questo non è un problema se c’è una società attiva pronta ad avanzare. Il nuovo welfare deve per forza essere un mix di Stato e società.
La domanda di fondo per lanciarvi la riflessione: ritenete che lo Stato debba essere l’unico prestatore di servizi? Io no, anzi. Ritengo che con questa crisi abbiamo l’opportunità per ripartire dai soggetti della società civile. E “la politica deve favorire questo mix”.
Altre foto a questo indirizzo.
3 thoughts on “#sorrento2012 lo Stato arretra. Ci vuole più società”
Piu’ societa’ meno Stato potenziare la natura pubblica dei servizi ritenuti strategici per il Paese. assicurare preliminarmente invece un chiaro framework normativo per i servizi non strategici e contendibili
Assolutamente no ! Abbiamo potenzialità enormi in questi nostri giovani, dobbiamo incentivarne l’iniziativa e tranquillizzarli sul futuro della società, non perchè sottovalutino i problemi contingenti purtroppo molto pesanti, ma perchè con coraggio ed energia siano essi stessi costruttori del futuro loro e dell’intero Paese. La politica, ci auguriamo, deve fare la sua parte.
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