Treni al Sud? Una vergogna
Leggete l’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno “Il ministro dei Trasporti Lupi: «Treni, una vergogna»” di domenica 12 gennaio 2014.
«È una vergogna che un pezzo del Paese non sia collegato con l’Alta velocità ferroviaria». Questa volta a dirlo, davanti a oltre tremila persone a Bari alla convention del Nuovo centro destra, è stato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi a proposito della battaglia per «i treni più veloci» sulla dorsale Adriatica portata avanti dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
«Mai nessuno – ha aggiunto Lupi sul palco accanto agli altri tre ministri con i quali, come lui stesso ha detto “abbiamo condiviso la battaglia della Gazzetta“» – aveva messo un euro per la trasformazione in Alta velocità o accelerazione della dorsale Adriatica. Noi nella legge di stabilità abbiamo messo 350 milioni di euro. Per questo la battaglia che la Gazzetta del Mezzogiorno fa per voi è la battaglia di tutti noi». E per questo che «quei 350 milioni devono essere spesi, perché è una vergogna che ci siano dei soldi e non venganoutilizzati. Questo è l’impegno che dovevamo prendere».
Ministro Lupi, la battaglia della Gazzetta e delle quattro regioni adriatiche e che lei condivide, ha due obiettivi: il primo di lungo periodo, la realizzazione dell’infrastruttura dell’ Alta velocità; il secondo, meno costoso, ma immediatamente realizzabile, l’adeguamento dell’attuale linea per consentire l’utilizzo dei Frecciarossa che già da domani potrebbero viaggiare sull’attuale linea ferroviaria, consentendo di recuperare 1 ora e 20 minuti sulla tratta da Lecce a Milano. Oggi invece vengono utilizzati soltanto i Frecciabianca che impiegano 9/10 ore perché più lenti, a differenza di quanto non avviene nel resto d’Italia dove si viaggia a 300 km orari. Cosa può dire un ministro dei Trasporti ai cittadini del Sud che viaggiano su treni da Terzo mondo?
«La politica dei trasporti è una priorità di questo governo, ma la decidono il governo e il Parlamento, non la decidono le Ferrovie dello Stato. Le Fs attuano, come stanno facendo, gli indirizzi della politica dei trasporti e gestiscono in maniera efficiente il trasporto in Italia. Noi abbiamo posto al nuovo Consiglio di amministrazione delle Fs due priorità: la prima quella del trasporto regionale. Una volta che si sta realizzando l’Alta velocità la sfida vera è quella che i pendolari in tutta Italia abbiano la stessa dignità e la stessa efficienza da Roma a Milano o da Battipaglia a Torino».
Ministro, ma noi parliamo proprio di questo: dell’Alta velocità che al Sud non c’è.
«Ecco, la seconda priorità non è solo a parole, l’abbiamo scritta sulla legge di Stabilità, ma occorre lavorare perché l’Italia sia una, non sia divisa: non sia divisa la dorsale Tirrenica con quella Adriatica e fare in modo che la dorsale Adriatica arrivi dal Nord al Sud, così che l’intero sistema sia competitivo. Questo Paese non può avere una velocità diversa come quelle che abbiamo oggi.
La prima azione concreta è stata quella di destinare 350 milioni di euro per lavorare finalmente con tempi definiti. Certo, con Ferrovie dovremmo discutere delle questioni come quella che voi ponete con la vostra battaglia». Ministro da subito si può migliorare il servizio, mettendo sulla dorsale adriatica i treni più veloci rispetto agli attuali Frecciabianca. «Bisogna lavorare sui binari, sulla rete… perché in alcuni tratti abbiamo una situazione che non permette di aumentare la velocità».
Ministro concretamente…
«È la discussione che stiamo facendo con Ferrovie che deve fare i conti con la domanda che è più alta d’estate e più bassa d’inverno. Le Ferrovie devono tenere conto del rapporto tra domanda e offerta, ma devono attenersi agli indirizzi del governo che traccia la politica del trasporto».
Ministro, il caso della interruzione del doppio binario nel tratto Termoli-Lesina. Perché non interviene per risolvere questo problema che sta alla base di qualsiasi ragionamento?
«Stiamo lavorando. Vogliamo invertire la politica delle Ferrovie. Le questioni sollevate dalla Gazzetta rappresentano una sollecitazione reale. Più che le parole servono i fatti. Ci misureremo mese per mese su questi risultati».
Possiamo dire agli italiani delle regioni del Sud che con il nuovo orario estivo Trenitalia metterà dei treni più veloci sulla linea Adriatica e non solo i Frecciabianca?
«Porteremo con forza alle Fs l’esigenza che voi state rappresentando e quando il risultato ci sarà, perché sono abituato a mantenere le promesse, ci risentiremo».
2 thoughts on “Treni al Sud? Una vergogna”
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