Centrodestra, ora un nuovo inizio
Intervista di Maurizio Lupi al Corriere della Sera: “Lupi, non si tratta di sommare i voti. Ora un nuovo inizio” di martedì 27 maggio a cura di Elisabetta Soglio.
MILANO – «Queste elezioni aprono una grande questione al Nord: la possibile scomparsa della presenza dei moderati». Il ministro Maurizio Lupi passa la giornata a leggere e rileggere i dati della prima volta del Nuovo centrodestra in corsa solitaria, abbandonato l’ombrello di Berlusconi.
«Pensavo che il nostro momento più basso fosse stata la sconfitta del 2011, con Letizia Moratti. Pensavo che la vittoria di Maroni in Regione lo scorso anno fosse l’inizio dell’inversione di tendenza. E invece siamo qui a constatare che il baratro è ancora più profondo».
I numeri: «Dalle Europee del 2009 il Pdl ha perso un milione e 600 mila voti; altri 700 mila sono mancati alla Lega. Dobbiamo ripartire da qui e capire perché, nella parte con il tessuto economico, sociale e culturale più forte del Paese, il nostro messaggio non ha funzionato».
Soddisfatto del risultato del suo partito?
«Intanto ringrazio il milione e 200 mila persone che ha creduto in noi. Certo, potevano essere di più: ma questo per noi è il punto di partenza».
In campagna elettorale pronosticavate percentuali più vicine al 6 che al 4 per cento: cosa è mancato?
«Il Nuovo centrodestra nasceva dall’idea che alla rabbia si potesse contrapporre la speranza e i cittadini si sono aggrappati disperatamente a questa speranza e promessa di cambiamento.
In questo però il catalizzatore è stato Matteo Renzi, che ha preso anche i voti di un pezzo di quei moderati che venivano rappresentati dal centrodestra. Poi è scattata l’idea del voto utile e il timore di una esplosione di Grillo ha convinto tanti a restare sul premier».
Quanto ha pesato l’arresto di Paolo Romano in Campania?
«Direi che, in generale, non abbiamo avuto la forza di mostrare una rottura rispetto ad alcuni metodi di una politica vecchia che i cittadini non tollerano più, giustamente».
Candidature sbagliate? Servivano facce nuove e giovani?
«Io ho fatto tre settimane di campagna elettorale e ho trovato tanti bravi amministratori che stanno costituendo l’ossatura di una nuova classe dirigente. Ripeto, dobbiamo prima chiederci se siamo ancora credibili e che messaggio vogliamo mandare».
Si può pensare a una riunificazione dei moderati?
«Se l’idea di Forza Italia è che riunirsi significhi fare una somma algebrica dei voti presi, è una mera chimera. Qui serve un nuovo inizio: Renzi vince perché ha avuto il coraggio di proporre un nuovo modo di essere centrosinistra. Noi pensiamo di saper proporre contenuti nuovi e una nuova classe dirigente?».
Provi a rispondere lei.
«Dalle prime battute che ho sentito, non mi pare che in Forza Italia si sia compresa la lezione avuta dagli italiani: devono cambiare toni, metodo e contenuti».
Anche la leadership deve cambiare?
«Mi pare sia l’unica strada che abbiamo davanti: del resto Renzi e lo stesso Salvini rappresentano una classe dirigente nuova, che ha saputo mettersi in discussione e ascoltare i cittadini».
Questo voto è stato un test per le prossime elezioni comunali a Milano? Il suo nome circola come possibile candidato sindaco…
«Io ho sempre detto che la mia candidatura a queste elezioni europee voleva segnare un momento importantissimo per il nostro Paese e per il centrodestra e che bisognava avere il coraggio di rimettersi in gioco per il futuro del centrodestra».
E la candidatura a sindaco?
«Non era in ballo, si vota tra due anni e credo che le primarie siano l’unico modo possibile per capire chi meglio possa riaggregare il centrodestra facendo una proposta concreta e convincente, alternativa alla sinistra».
Matteo Salvini dice che il candidato sarà lui. Commento?
«Se Salvini pensa di essere la persona in grado di riaggregare il centrodestra, forte del suo 7 per cento di consensi, ben venga e si presenti alle primarie. Io non ho la smania di fare il sindaco e lavoro solo perché quello che abbiamo rappresentato in questi anni non sparisca totalmente nei suoi valori».
Insomma, si candiderà o no?
«È davvero prematuro parlarne ora: mi chiedo prima se fra due anni ci sarà ancora il centrodestra e cosa saprà fare. Abbiamo la forza di tornare ad essere credibili a Milano?».
8 thoughts on “Centrodestra, ora un nuovo inizio”
Sono contento di aver votato NCD e di aver invitato a votare NCD e non è stato facile…..Malgrado il risultato sicuramente al di sotto delle aspettative ( in Sicilia comunque c’è stato un risultato confortante)ritengo che la strada da percorrere sia qsta. Ieri sera a Porta a porta qualcuno cercava di fare somme algebriche per tentare di rianimarsi e rianimare il centrodestra frantumato e in inesorabile declino. Continuare a fare operazioni del genere penso sia tempo perso ed energie sprecate.
Renzi modello di efficienza e di buona sorte. Senza lo spauracchio di Grillo non avrebbe raggiunto la vetta del 41%.
Salvini populista, europeista scettico, non lo vedo sindaco di Milano fra due anni.Al contrario,risultato parzialmente deludente Ncd è transitorio,e non inficia la prospettiva di Maurizio Lupi sindaco di Milano.
Renzi è stato il catalizzatore delle speranze degli Italiani. La riunificazione dell’area di Centrodestra quale obbiettivo a “tutti i costi,” porta alla ripetizione dei mali del passato e conseguenti risultati. Renzi e’ stato capace di proporre contenuti nuovi e nuova classe dirigente. Quindi prima definizione di valori, obbiettivi, programmi adeguati e coerenti al proprio credo ed alle aspettative non piu’ ignorabili, degli Italiani.
O da soli, alla grillo (e non per finta come casini); o con i postcomunisti e i banchieri “illuminati” del pd (almeno si hanno poltrone e qualcosa si può fare); o col centrodestra. Quello che non si può fare, salvo qualche rara eccezione locale (comunale) ben motivata, è fare tutte queste tre cose contemporaneamente. Un nuovo soggetto centrista, ma alleato a lega/fi/fdi, per me può sostituire alla lunga forza italia e prendere, già in una prima fase il 10%. Certo, se si è un banale oggetto di arredamento del salotto di renzi e di draghi, non si va lontano.
Ho abbracciato fin da subito l’idea di uscire da FI appiattita su Berlusconi….del resto avevo approvato anche Fini per lo stesso motivo.Sono assolutamente d’accordo che NCD possa avere uno spazio anche maggiore..mi va bene “assorbire” Forza Italia e FDI ma sono molto critico sui populisti della >Lega..Mi pare che Salvini sia come Bossi..spare slogan e quindi va bene in campagna elettorale…. ma poi ,come sappiamo, bisogna governare.Bene Ministro..bene Alfano leader..avanti così..i voti arriveranno.Grazie
Se il NCD aspira ad essere un vero grande Partito deve uscire dalla logica di parlamento e acquisire importanza nelle piccole realtà di territorio. Per far questo è importante puntare su persone “di merito” per i coordinamenti sia a livello provinciale che comunale. A queste amministrative non si é sentito parlare di NCD, è necessario partire dal basso nel creare una solida organizzazione perché senza fondamenta il castello crolla.
Grazie per il tuo commento. Ne sono convinto e per questo in tutta la mia campagna elettorale per le elezioni europee sono andato in Lombardia, Piemonte e Liguria a sostenere i candidati di Ncd alle elezioni amministrative.
Grazie Roberto!
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